Quota 103: importo massimo di pensione 2.395 euro al mese e divieto di cumulo con redditi da lavoro

Con Quota 103 la pensione non può superare i 2.395 euro al mese e non si può più lavorare fino a 67 anni di età.
9 mesi fa
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quota 103
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Da quest’anno Quota 103 è diventata più stringente. Andare in pensione anticipata flessibile a 62 anni con almeno 41 di contributi è poco conveniente. Anzi, si potrebbe dire che il legislatore ha fatto di tutto per scoraggiare l’uscita dal lavoro fino a 5 anni prima rispetto ai requisiti anagrafici ordinari. A incidere sulla prestazione sono diversi fattori.

Innanzitutto da quest’anno la pensione con Quota 103 è calcolata interamente con il sistema contributivo. Poi c’è l’allungamento della finestra mobile, vale a dire il tempo di attesa prima di vedere arrivare il primo assegno dalla maturazione dei requisiti.

E infine il limite di pagamento da parte dell’Inps che si è abbassato rispetto al 2023.

Quota 103, importo massimo di pensione 2.395 euro

In particolare, riguardo a quest’ultimo aspetto, la circolare Inps n. 39 del 27 febbraio 2024 specifica qual è la soglia massima di pensione erogabile per chi fa domanda di pensione con Quota 103. Per tutto il 2024 l’importo massimo è di 2.394,44 euro al mese al lordo delle imposte che corrisponde a 4 volte il valore del trattamento minimo. Lo scorso anno era più alto, pari a 5 volte.

Questa è la cifra massima che può essere concessa fino al raggiungimento dei limiti anagrafici per avere diritto alla pensione di vecchiaia. Cioè 67 anni di età oggi. In altri termini, chi esce con Quota 103 quest’anno e ha 62 anni percepirà per cinque anni una rendita mensile che non può superare la sogli di cui sopra anche se dal calcolo risulta un trattamento migliore. Il che non influisce per chi ha una pensione inferiore, ma è penalizzante per chi ha diritto a percepire più soldi.

Non solo. Il primo pagamento dell’assegno avviene dopo 7 mesi dalla maturazione dei requisti se il lavoratore appartiene al settore privato o è autonomo. Mesi che diventano 9 se proviene dalla pubblica amministrazione. Questo slittamento, chiamato finestra mobile, c’era anche lo scorso anno, ma era rispettivamente di 3 mesi e 6 mesi per i lavoratori che chiedevano di andare in pensione con Quota 103.

La cristallizzazione del diritto e divieto di cumulo con redditi da lavoro

Per chi ha maturato il diritto ad andare in pensione con Quota 103 entro il 31 dicembre 2023, queste regole non valgono. Il lavoratore che ha rinunciato lo scorso anno ad andare in pensione a 62 anni può farlo quest’anno a 63 nel rispetto delle vecchie regole. La pensione è sempre soggetta a un importo massimo, ma più alto, pari a 2.840 euro circa al mese. E anche i tempi di attesa sono minori anche se la domanda è presentata quest’anno.

In gergo si parla di cristallizzazione del diritto e non riguarda solo Quota 103, ma tutte le prestazioni previdenziali. Così anche per il sistema di calcolo della pensione che da quest’anno diventa più penalizzante, ma solo per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2024 per l’uscita flessibile. Per chi richiede Quota 103 è previsto infatti il ricalcolo della pensione con il sistema contributivo puro anziché misto. Il che porta a conseguire una penalizzazione sull’importo finale.

Altro aspetto che scoraggia il lavoratore verso Quota 103 è il divieto di cumulo della pensione con redditi da lavoro. A eccezione delle prestazioni occasionali nella misura non superiore a 5.000 euro all’anno. Pena la perdita della pensione. Non tutti a 62 anni possono infatti permettersi di campare con una pensione bassa o comunque limitata rispetto ai contributi versati (41 anni sono tanti) e sono invogliati a lavorare ancora. Soprattutto se autonomi o liberi professionisti.

Ecco quindi che questo divieto limita ulteriormente la scelta del lavoratore che magari pensa di prendere la pensione, anche bassa, integrandola col altri redditi derivanti da lavoro. L’inps controlla periodicamente che quest non accada incrociando i propri dati con i flussi finanziari dell’Agenzia delle Entrate.

Riassumendo…

  • Con Quota 103 la pensione non può superare i 2.395 euro al mese.
  • Più lunghi i tempi di attesa del pagamento della pensione (finestra mobile).
  • Persiste il divieto di cumulo con redditi da lavoro se si accetta la pensione con Quota 103.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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