Quota 41 per tutti ma anche pensione a 64 anni per tutti, ecco la riforma delle pensioni

Pensioni anticipate a 64 anni, dopo la novità della previdenza complementare anche l'estensione a tutti della possibilità di pensionamento 3 anni prima.
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Quota 41 per tutti ma anche pensione a 64 anni per tutti, ecco la riforma delle pensioni
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Promesse mancate. È questa l’accusa mossa al governo Meloni, colpevole di aver disatteso alcune promesse fatte in campagna elettorale. Molte di queste riguardavano proprio le pensioni, incluse quelle per l’uscita a 64 anni.

Prima fra tutte, la pensione a 1.000 euro per quanto concerne le minime, promessa da Forza Italia. Poi, la Quota 41 per tutti, promessa dalla Lega. Senza dimenticare che si parlava anche di una flessibilità in uscita maggiore, di pensioni di garanzia giovani e così via.

E invece, nella manovra, a parte un aiuto alle lavoratrici con almeno 4 figli, l’uso della previdenza complementare per la pensione a 64 anni e la conferma di Ape sociale, Opzione donna e Quota 103, nulla è stato fatto.

Tuttavia, la riforma delle pensioni non è un argomento morto. Perché se ne riparlerà senz’altro. Anzi, già se ne discute. Lo dimostrano le ultime dichiarazioni di Claudio Durigon, sottosegretario leghista e uno dei rappresentanti del governo più coinvolti in materia previdenziale.

Quota 41 per tutti ma anche pensione a 64 anni per tutti, ecco la riforma delle pensioni

Dopo le polemiche sollevate dalla CGIL contro l’INPS – accusato di aver prodotto simulatori di pensione che, senza decreti e conferme ufficiali, introducevano 3 mesi in più sull’età pensionabile dal 2027 – il governo è dovuto intervenire per placare la questione.

Infatti, l’aumento di 3 mesi per l’aspettativa di vita dal 2027 non è ancora un provvedimento certo. Anzi, secondo Claudio Durigon il governo si sta adoperando per bloccare qualsiasi ipotesi di aumento dei requisiti previdenziali per il 2027. Un aumento che, tuttavia, si dava per scontato visti gli ultimi dati sulla stima di vita della popolazione che, essendo in crescita, prevede un incremento dei requisiti di pensionamento.

Nel sedare le polemiche sollevate dalla CGIL, che di fatto hanno portato l’INPS a correggere i simulatori, Durigon ha fornito qualche spunto su una ipotetica riforma delle pensioni che il governo attuale intende varare entro la fine della legislatura.

La pensione anticipata contributiva a 64 anni nel 2025

Secondo il sottosegretario leghista, l’esecutivo Meloni sta lavorando per estendere la pensione anticipata contributiva anche a coloro che hanno un sistema retributivo o misto. Questa misura è già stata oggetto di una novità nella manovra di Bilancio. Si tratta della possibilità di utilizzare anche la rendita integrativa per raggiungere il terzo requisito utile a chi non ha versamenti in epoca retributiva (prima del 1996).

In pratica, chi è privo di versamenti al 31 dicembre 1995, ha almeno 64 anni di età, 20 anni di contributi e non riesce a raggiungere una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale, può sommare alla pensione liquidata dall’INPS anche quella derivante dal fondo pensione a cui ha versato. In questo modo, si ottiene una pensione complessiva pari appunto a 3 volte l’assegno sociale.

Per sfruttare questa nuova formula mista (previdenza integrativa + previdenza obbligatoria), però, gli interessati devono arrivare a 25 anni di contributi.

Tra legge di Bilancio e riforma delle pensioni

La novità, secondo Durigon, è che il governo vuole lavorare sull’equità, eliminando questa differenza di possibilità tra chi è contributivo e chi è retributivo. Infatti, la pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi e un trattamento pari almeno a 3 volte l’assegno sociale non si applica attualmente a chi ha iniziato a versare prima del 1996.

Il governo starebbe lavorando per concedere questa opportunità a tutti, magari inserendo un tetto minimo di 25 anni di contributi, e senza penalizzare chi ha diritto al calcolo misto. In pratica, via libera alla pensione anticipata contributiva per tutti, senza tagli per i misti, e con 25 anni di versamenti. Il trattamento, per raggiungere le 3 volte l’assegno sociale, potrà essere integrato anche dalla rendita da previdenza integrativa.

Una misura del genere segnerebbe pure un cambio di rotta per il principale cavallo di battaglia della Lega, ossia la Quota 41 per tutti.

Con l’introduzione di una pensione anticipata contributiva per tutti, la Quota 41 potrebbe non apparire più così necessaria. Ma resta altrettanto vero che, almeno secondo Durigon, si potrebbe comunque vararla, destinandola esclusivamente alle persone fragili e a chi svolge lavori gravosi.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

3 Comments

  1. Scrivo,perché vorrei ricordare che opzione donna così come è stata destrutturata non tiene minimamente conto delle effettive criticità per cui è stata istituita.Le donne tutte, non hanno mai avuto pari opportunità, e non ci sono donne di serie a o b,perché chi ha avuto 3 figli potrebbe aver avuto più aiuti di chi figli non ne ha potuti avere.Inoltre ricordo che le donne per non avere discriminazioni si sono adattate a lavori gravosi e chi come me ha schiena e arti rotti non può più essere ricollocata.Non ci sono le possibilità,perché o non si arriva ad avere un invalidità che permetta di rientrare nelle categorie protette, oppure chi vi rientra il mondo del lavoro è limitato,e non sempre le tutele vengono rispettate..Inoltre non si tiene conto degli aiuti che bisogna apportare ai genitori che inevitabilmente con l allungamento dell età pensionabile hanno bisogno di assistenza.

  2. Io vorrei suggerire al Sigr Durigon di non proferire più alcuna promessa o qualsivoglia ipotesi sulle pensioni ….Tutto ciò di cui ha parlato ,NON SI È AVVERATO NULLA …
    Sono ANNI che la Lega fa promesse da marinaio ….E tanti abboccano.
    Quello che suggerisco è di tirare avanti anche se con molta fatica , io ho dovuto fare così…
    Quest’anno per me e l’anno Buono …
    NON FATEVI PIU IDEE CHE VI AIUTERANNO …
    PURTROPPO IL BUCO DEL BEBITO NON SI CHIUDERÀ PIU …E NON VI È FORZA POLITICA CHE POTRÀ MANTENERE ANCHE UNA SOLA PROMESSA SULLE PENSIONI …
    VI AUGURO DI CUORE ,UNA VITA SANA E TANTA SERENITÀ …AUGURI A TUTTI PER UN 2025 CHE VI SODDISFI

  3. L’unica maniera per risolvere il problema delle pensioni è:dividere assistenza e previdenza,dare il cuneo fiscale anche hai pensionati(100€ renzi e detrazioni maggiorate),eliminare finestre,
    Riparametrare i coefficienti di trasformazione(con 42,10 mesi hai lo stesso coifficiente dei 67 anni)tassare gli utili delle banche e borse ecc.ecc. con un 10%in più,e poi visto che la pensione sarà più alta tassare anche le pensioni del 5% per fare in modo che anche gli anziani contribuiscano alla pensione dei giovani così ci saranno 36milioni di persone che contribuiscono alle pensioni

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