Rateizzare l’IRPEF, come farlo nel 730 (istruzioni e scadenze)

Il contribuente che fa la dichiarazione redditi con il 730 deve indicare specificamente se vuole rateizzare l’IRPEF
2 anni fa
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IRPEF
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Tempo di 730 significa anche tempo di pagamento delle imposte. Certo non sempre è così. Non lo è quando dalla dichiarazione, invece che un debito d’imposta, scaturisce un credito (che può essere chiesto a rimborso o in compensazione). Il riferimento è all’IRPEF e relative addizionali (comunale e regionale). Quando l’importo del debito è elevato molti preferiscono rateizzare l’IRPEF.

La volontà di pagare il debito a rate deve essere espressamente indicata nel 730 stesso. Qui il contribuente deve decidere quante rate volere (entro un determinato limite massimo).

La scelta avviene alla colonna 7 rigo F6.

Rateizzare l’IRPEF, ammesso solo il saldo e primo acconto

La modalità di pagamento delle rate derivanti dalla scelta di rateizzare l’IRPEF dipende dalla tipologia di 730 presentato. In particolare bisogna distinguere a seconda che trattasi di Modello 730 con sostituto d’imposta o Modello 730 senza sostituto d’imposta.

Bisogna inoltre ricordare le scadenze ordinarie di pagamento dell’IRPEF in unica soluzione. In dettaglio, con riferimento al Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022) le scadenze sono

  • 30 giugno 2023 (ovvero 31 luglio 2023 con maggiorazione dello 0,40%) per il versamento del saldo 2022 e primo acconto 2023;
  • 30 novembre 2023, per il versamento del secondo o unico acconto 2023.

Ciò che si può rateizzare è solo il saldo 2022 e primo acconto 2023. La rateizzazione può essere al massimo fino a novembre di questo stesso anno. Non è, invece, possibile rateizzare l’IRPEF con riferimento al secondo o unico acconto (il quale, quindi, deve essere sempre pagato in unica soluzione entro la scadenza prevista).

Come si paga l’IRPEF nel 730

Nel caso in cui il contribuente presenta la dichiarazione redditi mediante Modello 730 con sostituto d’imposta e da questa scaturisce un debito, allora sarà direttamente il datore di lavori ad effettuare la trattenuta del debito in busta paga o cedolino pensione. Regola vuole che, la somma del debito o delle rate (se si è scelto di ratizzare l’IRPEF), è prevista a partire:

  • dal mese di luglio (se lavoratore dipendente);
  • dal mese di agosto/settembre (se pensionato).

Laddove, invece, il contribuente presenta la dichiarazione mediante il Modello 730 senza sostituto d’imposta, sarà lui stesso a doversi preoccupare di eseguire il versamento alle scadenze ordinariamente previste (ossia 30 giugno, o 31 luglio con maggiorazione 0,40% e 30 novembre).

Il calendario per chi decide di rateizzare l’IRPEF

Il contribuente che presenta il 730/2023 (anno d’imposta 2022) senza sostituto e che decide di rateizzare l’IRPEF (ossia il saldo 2022 e primo acconto 2023), dovrà pagare le rate entro le seguenti scadenze:

  • in caso di pagamento della prima rata al 30 giugno, il calendario da seguire è:
    • 1° rata – 30 giugno 2023 (senza interessi)
    • 2° rata – 22 agosto 2023 (interessi 0,33%)
    • 3° rata – 31 agosto 2023 (interessi 0,66%)
    • 4° rata – 30 settembre 2023 (interessi 0,99%)
    • 5° rata – 31 ottobre 2023 (interessi 1,32%)
    • 6° rata – 30 novembre 2023 (interessi 1,65%)
  • in caso di pagamento della prima rata al 31 luglio, le date da segnare sono le seguenti (in tal caso l’importo da rateizzare deve essere dapprima maggiorato dello 0,40%):
    • 1° rata – 31 luglio 2023 (senza interessi)
    • 2° rata – 31 agosto 2023 (interessi 0,09%)
    • 3° rata – 30 settembre 2023 (interessi 0,42%)
    • 4° rata – 31 ottobre 2023 (interessi 0,75%)
    • 5° rata – 30 novembre 2023 (interessi 1,08%).

Come rateizzare l’IRPEF nel 730

Chi presenta la dichiarazione redditi con il 730 precompilato o ordinario ed ha un debito d’imposta, pertanto, deve per prima cosa decidere se vuole pagare in unica soluzione o a rate. Se si decide di rateizzare l’IRPEF bisogna scegliere il numero di rate al rigo F6 colonna 7. Si può rateizzare solo il saldo e primo acconto. Non si può rateizzare il secondo o unico acconto.

Laddove si tratti di 730 con sostituto, il debito IRPEF (unica soluzione o rate) sarà trattenuto direttamente in busta paga (dal mese di luglio) o cedolino pensione (dal mese di agosto/settembre). In caso di 730 senza sostituto, sarà il contribuente a doversi preoccupare del versamento con Modello F24, secondo il calendario indicato al paragrafo precedente.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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