Rating BTp a sale a BBB+ per S&P, in un anno distanze con la Francia ridotte di 2 ‘scalini’

L'agenzia di rating S&P ha promosso i titoli del debito italiano a BBB+ con outlook stabile, accorciando le distanze con la Francia.
1 settimana fa
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Rating debito, S&P promuove BTp a BBB+
Rating debito, S&P promuove BTp a BBB+ © Licenza Creative Commons

Buone notizie per i titoli del debito pubblico italiani, che venerdì sera hanno ricevuto la promozione dell’agenzia di rating S&P. Il giudizio è passato da BBB con outlook positivo a BBB+ con outlook stabile. Secondo l’istituto, i conti pubblici del Bel Paese da un lato sono esposti al rischio dei dazi americani, ma dall’altro tale rischio verrebbe compensato dall’aumento degli investimenti pubblici e dal sostegno offerto all’economia italiana dagli stimoli di bilancio in Germania.

Economia e conti pubblici resilienti

Il rating di S&P per il debito italiano è il più alto assegnato dalle principali agenzie di valutazione internazionali.

Per Fitch resta per il momento BBB con outlook positivo e per Moody’s è Baa3 con outlook anch’esso positivo. La promozione di venerdì è confortante per diversi aspetti. In primis, perché segnala una tendenza al rialzo in corso da almeno un anno. Essa può spingere Moody’s ad aggiornare al più presto la propria valutazione, che non solo è la più debole delle tre agenzie, ma anche di appena un gradino sopra il livello “junk”.

Se c’è un problema che il debito pubblico italiano sui mercati continua a fronteggiare, è il timore di alcuni fondi d’investimento per il basso rating di Moody’s. Essendo sull’orlo del precipizio, tiene alla larga diversi investitori istituzionali che per statuto non possono acquistare bond di bassa qualità o a rischio “junk”. In genere, le agenzie tendono ad assegnare ai titoli del debito sovrani giudizi simili. E dopo l’aggiornamento di S&P le distanze tra il giudizio più alto e quello più basso sono salite a due gradini.

L’altra buona notizia dopo l’upgrade del rating per il debito italiano consiste nella previsione di un’economia e conti pubblici resilienti allo shock dei dazi. Tra riarmo e maggiori investimenti pubblici in Germania ci sarebbe un maggiore sostegno alla domanda aggregata interna nel Vecchio Continente. Il cambio di paradigma nell’area compenserebbe le eventuali minori esportazioni dell’Italia.

Distanze in calo con Francia

Ai rendimenti attuali i BTp si rivelano molto allettanti. Lo spread con i Bund a 10 anni chiudeva sopra 127 punti base nell’ultima seduta della scorsa settimana. Era arrivato a scendere intorno ai 100 punti a marzo. Con la Francia abbiamo assistito a un ri-allargamento dello spread in area 45 punti, mentre all’inizio dell’anno questo risultava sceso fino a un minimo attorno ai 30 punti. Era superiore agli 80 punti un anno fa. Nel frattempo, le distanze si sono accorciate anche sul fronte dei rating assegnati ai titoli del debito nei due Paesi.

Tra la valutazione più bassa della Francia e quella più alta dell’Italia di un anno fa c’era un solco di sei gradini. Adesso, è di quattro gradini. E considerate che per S&P e Fitch, che assegnano a Parigi un giudizio di AA-, l’outlook è negativo. Ciò prospetta un possibile declassamento ulteriore entro i prossimi mesi.

Anche per questo i rendimenti francesi nei fatti già sono saliti da mesi sopra i livelli della Spagna, nonostante questa ufficialmente goda ancora di rating inferiori.

Rating Moody’s su debito italiano può salire

BBB+ è il gradino più alto dell’area B. Una futura promozione ci riporterebbe in area A. Sarebbe un “game changer” sui mercati finanziari, che ci consentirebbe finalmente di essere valutati alla stregua di emittenti come Spagna e Portogallo. Non è una prospettiva vicina. L’importante per il debito italiano sarebbe che Moody’s al più presto aggiornasse il suo rating a Baa2, allontanandoci dall’area a rischio. E’ il segnale che attendono da tempo gli investitori per rimpinguare i propri portafogli di BTp e farne così convergere definitivamente i rendimenti con Francia e Spagna.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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