Ravvedimento liquidazioni Iva del 4° trimestre

La sanzione amministrativa va da 500 a 2.000 euro.
4 anni fa
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La liquidazione periodica relativa al 4° trimestre, modello LiPe andava presentata entro lo scorso 1° marzo. Difatti, a norma di legge, il modello LIPE va presentato entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo a ogni trimestre. La scadenza cadeva domenica 28 febbraio, spostata al lunedì immediatamente successivo ossia a lunedì 1° marzo. Eventuali violazioni dell’obbligo, omesso/errato o infedele invio del modello sono punite con la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 2.000. Ridotta alla metà se la trasmissione è effettuata entro i quindici giorni successivi alla scadenza di legge, ovvero se, nel medesimo termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati.

E’ possibile ricorrere al ravvedimento.Qualora la regolarizzazione intervenga prima della presentazione della dichiarazione annuale IVA, 30 aprile 2021, è necessario comunque inviare la comunicazione inizialmente omessa/incompleta/errata. Detto obbligo viene meno laddove il contribuente decide di regolarizzare la partita con il fisco in sede di dichiarazione annuale Iva. Ciò può avvenire con la compilazione del quadro VP entro lo scorso 1° marzo o compilando il quadro VH nel termine di presentazione della dichiarazione Iva.

La liquidazione periodica del 4° trimestre, LiPe

Con le liquidazioni periodiche Iva (Li.Pe.) i soggetti passivi Iva comunicano al Fisco i dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell’Iva(art. 21-bis del decreto legge 78/2010). Liquidazioni che possono essere mensili o trimestrali.Di norma, il modello LIPE va presentato entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo a ogni trimestre. Dunque, la liquidazione periodica relativa al 4° trimestre, modello LIPE andava presentata entro lo scorso 1° marzo. La scadenza originaria era il 28 febbraio ma cadendo di domenica, 28 febbraio, è spostata, per legge, al lunedì immediatamente successivo ossia a lunedì 1° marzo.

L’invio della liquidazione periodica del 4° trimestre poteva essere effettuato direttamente nella dichiarazione Iva. In particolare, per evitare il doppio adempimento, comunicazione dati liquidazione periodica Iva e Dichiarazione Iva, era possibile presentare la dichiarazione Iva entro il 28 febbraio (1° marzo per il 2021) includendo anche i dati della liquidazione periodica del 4° trimestre.

 Difatti, tali dati vanno indicati nel quadro VP della dichiarazione Iva. Il quadro VP non può essere compilato qualora la dichiarazione sia presentata successivamente al 28 febbraio.

Si veda a tal proposito il nostro approfondimento entro il 1° marzo dichiarazione Iva con il quadro VP.

Trascorso il termine del 1° marzo le violazioni possono essere sanate con la compilazione del quadro VH della dichiarazione Iva (cfr. risoluzione n. 104/E del 28 luglio 2017)

In particolare,il quadro VH deve essere compilato esclusivamente qualora si intenda inviare, integrare o correggere i dati omessi, incompleti o errati nelle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA (cfr. risoluzione n. 104/E del 28 luglio 2017). Attenzione, nel quadro VH vanno indicati tutti i dati richiesti, compresi quelli non oggetto di invio, integrazione o correzione anche qualora questi ultimi siano indicati nel quadro VP della dichiarazione.

Il ravvedimento della liquidazioni periodica, LiPe, del 4° trimestre

Decorso il termine del 1° marzo senza che i dati della liquidazione periodica siamo inviati al Fisco trova applicazione la sanzione di cui all’art.11 comma 2-ter del D.Lgs 471/1997.

In particolare,

l’omessa, incompleta o infedele comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche, prevista dall’articolo 21-bis del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e’ punita con la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 2.000. La sanzione e’ ridotta alla meta’ se la trasmissione e’ effettuata entro i quindici giorni successivi alla scadenza stabilita ai sensi del periodo precedente, ovvero se, nel medesimo termine, e’ effettuata la trasmissione corretta dei dati.

Le sanzioni appena individuate possono essere oggetto di ravvedimento operoso.

Il ravvedimento si applica sulla sanzione ridotta a metà, 250 euro, se la trasmissione “correttiva” è effettuata entro 15 giorni dalla scadenza ordinaria.

Nello specifico, sulla base delle indicazioni contenute nella risoluzione n° 104/2017:

 

  • qualora la regolarizzazione intervenga prima della presentazione della dichiarazione annuale IVA, è necessario comunque inviare la comunicazione inizialmente omessa/incompleta/errata, fermo il versamento della suddetta sanzione ravveduta;
  • se con la dichiarazione annuale, post 1 marzo, sono inviati/integrati/corretti i dati omessi/incompleti/errati nelle comunicazioni periodiche, è dovuta la sola sanzione di cui all’articolo 11, comma 2-ter, del D.Lgs. n. 471 del 1997, ravvedibile;
  • se, invece, con la dichiarazione annuale le omissioni/irregolarità non sono sanate, ai fini del ravvedimento occorre presentare una dichiarazione annuale integrativa, versando la sanzione di cui all’articolo 5 del D.Lgs. n. 471 del 1997, nonché quella di cui all’articolo 11, comma 2-ter, del D.Lgs. n. 471 del 1997, entrambe ravvedibili.

 

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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