Ravvedimento operoso speciale: come funziona e cosa succede se non si paga entro il 31 marzo 2023

Entro il 31 marzo, il contribuente può risparmiare sulle sanzioni da pagare per mettersi a posto rispetto ad eventuali violazioni dichiarative
2 anni fa
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Ravvedimento speciale in scadenza entro il 31 marzo. Entro tale data i contribuenti possono sanare eventuali violazioni, omesse fatturazioni, redditi e ritenute non dichiarate, ecc, pagando 1/18 delle sanzioni previste dalla legge per le violazioni tributaria commesse, oltre all’imposta e agli interessi. Non basta solo il versamento per sanare la propria posizione, ma entro la stessa data del 31 marzo, sarà necessario rimuovere la violazione; così ad esempio, se il contribuente nella dichiarazione da correggere, anche tardiva,  non ha indicato un reddito da locazione, dovrà presentare una dichiarazione integrativa indicando il reddito omesso inizialmente e pagare la maggiore imposta dovuta, gli interessi nonché la sanzione del 90% ridotta a 1/18.

In questo articolo, spiegheremo come funziona il ravvedimento operoso speciale e cosa succede se non si paga entro il 31 marzo 2023.

Cos’è il ravvedimento speciale

I commi da 174 a 178 della Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, con riferimento alle violazioni commesse rispetto ai tributi quali l’Iva, l’Irpef, imposte sostitutive, ecc, dunque tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, ammette la regolarizzazione con il pagamento:

  • di un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni irrogabili previsto dalla legge,
  • oltre all’imposta e
  • agli interessi.

La definizione agevolata non riguarda le violazioni quali l’omessa dichiarazione dei redditi. Posto che sono sanabili le violazioni riconducibili a dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta 2021 e anni precedenti. La sanatoria non riguarda neanche l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite all’estero. Vedi compilazione quadro RW.

Non sono inoltre sanabili in ravvedimento speciale le violazioni rilevabili ai sensi degli articoli 36-bis del DPR n. 600 del 1973, e 54-bis del DPR n. 633 del 1972, e le violazioni formali. Queste violazioni però possono essere sistemate con altre sanatorie delle pace fiscale; vedi la sanatoria degli avvisi bonari da controllo automatico e la sanatoria delle irregolarità formali.

Per beneficiare del ravvedimento, è necessario che, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, le violazioni non siano state già contestate con: un atto di liquidazione, di accertamento o di recupero, contestazione e irrogazione di sanzioni, comprese le comunicazioni di cui all’articolo 36-ter del DPR n.

600/1973.

Come funziona il ravvedimento speciale

Per beneficiare della riduzione delle sanzioni a 1/18, entro il 31 marzo, il contribuente dovrà pagare anche gli interessi e la maggiore imposta. Entro la stessa data,  va effettuato il pagamento dell’intero importo oppure della prima rata nel caso di pagamento rateale. Sempre entro il 31 marzo andranno rimosse le irregolarità e le omissioni oggetto del ravvedimento.

Ad esempio, se non è stata emessa una fattura che ha inciso sul totale Iva dovuto allo Stato, il contribuente, entro fine marzo dovrà emettere la fattura, pagare la maggiore imposta, gli interessi nonchè la sanzione del 5% (sanzione del 90% ridotta a 1/18).

È ammesso il pagamento rateale in otto rate trimestrali di pari importo con scadenza della prima rata il 31 marzo 2023. Sulle rate successive alla prima , da versare, rispettivamente, entro il 30 giugno, il 30 settembre, il 20 dicembre e il 31 marzo di ogni anno, sono dovuti gli interessi nella misura del 2 per cento annuo.

Come pagare le somme dovute

Le somme dovute ai fini del ravvedimento speciale devono essere versate in F24; anche in compensazione con eventuali crediti per imposte o contributi che il contribuente vanta nei confronti dello Stato. L’F24 potrà essere presentato anche tramite l’home banking solo se non si indicano compensazioni. Altrimenti è necessario ricorrere ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, F24web o F24 on line.

Quali codici tributo utilizzare?

L’Agenzia delle entrate ha istituito i codici tributo per il versamento delle sanzioni da ravvedimento speciale. I tributi dovuti per effetto della regolarizzazione di cui trattasi, sono versati indicando nel modello F24 i vecchi codici tributo ordinari da autoliquidazione.

Ad esempio, se si vuole sanare una dichiarazione infedele:

  • la sanzione dovrà essere versata utilizzando il codice tributo TF 45, sezione Erario;
  • per il versamento dell’imposta, se ad esempio trattasi di saldo Irpef, si utilizza il vecchio codice tributo 4001.

La compilazione dell’F24

Circa la compilazione, i codici tributo sono esposti nelle sezioni del modello F24 indicate nella tabella precedente, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, con l’indicazione nel campo “anno di riferimento” del periodo d’imposta a cui si riferisce la violazione, nel formato “AAAA”.

Inoltre, in caso di versamento in forma rateale, i campi “rateazione/regione/prov./mese rif.” o “rateazione/mese rif.” sono valorizzati nel formato “NNRR”, dove “NN” rappresenta il numero delle rate in pagamento e “RR” indica il numero complessivo delle rate (ad esempio: “0108”, nel caso di pagamento della prima di otto rate); in caso di pagamento in un’unica soluzione, nei suddetti campi va indicato il valore “0101”.

Detto ciò, la risoluzione  n° 6/E 2023 fornisce una specifica tabella, in corrispondenza dei codici tributo di nuova istituzione, in cui sono riportati i codici già esistenti da utilizzare per il versamento degli interessi da ravvedimento e da rateazione.

Cosa succede se non si paga entro il 31 marzo 2023?

Una volta scaduta la data del 31 marzo, salvo proroghe dell’ultima ora, il contribuente perde la possibilità di sfruttare il ravvedimento speciale. Tuttavia non tutto è perso. Infatti, rimane comunque la possibilità di ricorrere al ravvedimento ordinario: ravvvedimento sprint; breve;  intermedio;  lungo e lunghissimo.

Fermo restando che per beneficiare del ravvedimento, ordinario o speciale, è sempre necessario che, alla data del versamento di quanto dovuto , le violazioni non siano state già contestate con: un atto di liquidazione, di accertamento o di recupero, contestazione e irrogazione di sanzioni, comprese le comunicazioni di cui all’articolo 36-ter del DPR n. 600/1973.

Conclusioni

Il ravvedimento operoso speciale è un’opzione per coloro che hanno violato le norme fiscali e vogliono evitare di pagare le sanzioni in misura piena.

Per beneficiare del ravvedimento operoso speciale bisogna sia pagare quanto dovuto ai fini della sanatoria, sia rimuovere la violazione. Se non si paga entro il 31 marzo 2023 rimane la chance di ravvedimento ordinario.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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