Per fare il ravvedimento speciale sono richieste due condizioni fondamentali. In primis, che la dichiarazione redditi da regolarizzare sia stata a suo tempo “validamente” presentata. Inoltre, è indispensabile che le violazioni “ravvedibili” non devono essere già state contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.
Laddove, una o entrambe le condizioni non sono verificate, non è possibile godere di questa sanatoria.
Un nostro lettore ci chiede se può considerarsi validamente presentata una dichiarazione redditi non inviata, a suo tempo, entro il termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi.
Come funziona la sanatoria
Prima di rispondere al quesito, occorre fare una panoramica su questa particolare forma di ravvedimento.
Il ravvedimento speciale è stato previsto con la legge di bilancio 2023 e ritoccato nelle scadenze dal decreto bollette. Attraverso tale istituto è possibile sanare, in maniera agevolata, le dichiarazioni fiscali riferite all’anno d’imposta 2021 e precedenti.
Il beneficio consiste nell’applicazione di una sanzione ridottissima, pari a 1/18 del minimo previsto dalla legge per la violazione commessa.
Per mettersi in regola occorre presentare una dichiarazione redditi integrativa entro il 30 settembre 2023 (che essendo sabato passa al 2 ottobre) e versare il dovuto, ossia:
- la maggiore imposta
- la sanzione di 1/18
- gli interessi al tasso legale per i giorni di ritardo.
Il versamento è in unica soluzione (entro il 2 ottobre 2023) oppure in 8 rate di pari importo di cui la prima entro il 2 ottobre 2023 e le restanti 7 con scadenza 31 ottobre 2023, 30 novembre 2023, 20 dicembre 2023, 31 marzo 2024, 30 giugno 2024, 30 settembre 2024 e 20 dicembre 2024.
Sulle rate successive alla prima sono dovuti interessi. Se non si paga una rata, anche parziale, entro la scadenza della successiva, si perde il beneficio e si procede ad iscrizione a ruolo dell’imposta ancora dovuta.
Ravvedimento speciale, cosa è previsto per la dichiarazione tardiva
Come anticipato in premessa, affinché si possa godere del ravvedimento speciale è necessario che siano verificate entrambe le seguenti condizioni:
- la dichiarazione redditi da regolarizzare sia stata a suo tempo “validamente” presentata
- le violazioni “ravvedibili” non devono essere già state contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.
Con riferimento al primo punto, l’Agenzia Entrate, nella Circolare n. 2/E del 2023, ricorda che si considerano validamente presentate anche le dichiarazioni redditi NON inviate nel termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi.
Pertanto, nel rispetto delle altre condizioni, il ravvedimento speciale si può fare anche per regolarizzare una dichiarazione tardiva.