Ravvedimento speciale, si può fare per la dichiarazione tardiva?

Per fare il ravvedimento speciale è necessario che la dichiarazione redditi da regolarizzare sia stata a suo tempo validamente presentata
1 anno fa
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ravvedimento speciale
Foto © Pixabay

Per fare il ravvedimento speciale sono richieste due condizioni fondamentali. In primis, che la dichiarazione redditi da regolarizzare sia stata a suo tempo “validamente” presentata. Inoltre, è indispensabile che le violazioni “ravvedibili” non devono essere già state contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.

Laddove, una o entrambe le condizioni non sono verificate, non è possibile godere di questa sanatoria.

Un nostro lettore ci chiede se può considerarsi validamente presentata una dichiarazione redditi non inviata, a suo tempo, entro il termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi.

Quindi, se si può fare il ravvedimento speciale per una dichiarazione redditi c.d. tardiva.

Come funziona la sanatoria

Prima di rispondere al quesito, occorre fare una panoramica su questa particolare forma di ravvedimento.

Il ravvedimento speciale è stato previsto con la legge di bilancio 2023 e ritoccato nelle scadenze dal decreto bollette. Attraverso tale istituto è possibile sanare, in maniera agevolata, le dichiarazioni fiscali riferite all’anno d’imposta 2021 e precedenti.

Il beneficio consiste nell’applicazione di una sanzione ridottissima, pari a 1/18 del minimo previsto dalla legge per la violazione commessa.

Per mettersi in regola occorre presentare una dichiarazione redditi integrativa entro il 30 settembre 2023 (che essendo sabato passa al 2 ottobre) e versare il dovuto, ossia:

  • la maggiore imposta
  • la sanzione di 1/18
  • gli interessi al tasso legale per i giorni di ritardo.

Il versamento è in unica soluzione (entro il 2 ottobre 2023) oppure in 8 rate di pari importo di cui la prima entro il 2 ottobre 2023 e le restanti 7 con scadenza 31 ottobre 2023, 30 novembre 2023, 20 dicembre 2023, 31 marzo 2024, 30 giugno 2024, 30 settembre 2024 e 20 dicembre 2024.

Sulle rate successive alla prima sono dovuti interessi. Se non si paga una rata, anche parziale, entro la scadenza della successiva, si perde il beneficio e si procede ad iscrizione a ruolo dell’imposta ancora dovuta.

Ravvedimento speciale, cosa è previsto per la dichiarazione tardiva

Come anticipato in premessa, affinché si possa godere del ravvedimento speciale è necessario che siano verificate entrambe le seguenti condizioni:

  • la dichiarazione redditi da regolarizzare sia stata a suo tempo “validamente” presentata
  • le violazioni “ravvedibili” non devono essere già state contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.

Con riferimento al primo punto, l’Agenzia Entrate, nella Circolare n. 2/E del 2023, ricorda che si considerano validamente presentate anche le dichiarazioni redditi NON inviate nel termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi.

Pertanto, nel rispetto delle altre condizioni, il ravvedimento speciale si può fare anche per regolarizzare una dichiarazione tardiva.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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