Nuova chance per il ravvedimento speciale. Il nuovo treno arriva durante l’iter di conversione in legge del decreto Proroghe (decreto-legge n. 132/2023). È stato approvato l’emendamento che riapre le porte a coloro che non hanno rispettato la scadenza di pagamento del 2 ottobre 2023 e rate successive.
Ricordiamo che, il ravvedimento speciale fa parte del pacchetto di misure dedicate alla pace fiscale e previste con la legge di bilancio 2023.
Come funziona il ravvedimento speciale
Attraverso il ravvedimento speciale, il contribuente può regolarizza le dichiarazioni fiscali riferite agli anni d’imposta 2021 e precedenti.
Trovi qui un confronto tra ravvedimento speciale e ravvedimento operoso ordinario.
Per sfruttare questa possibilità, la norma prevede che il contribuente, oltre a versare la sanzione, presenti anche una dichiarazione fiscale integrativa che vada a correggere quella oggetto della violazione. Inoltre, è necessario che la violazione che si ravvede non sia già stata contestata, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.
Il calendario ordinario per mettersi in regola
Andando al calendario scadenze del ravvedimento speciale, il contribuente era chiamato a presentare la dichiarazione fiscale integrativa entro il 30 settembre 2023 e a versare entro la stessa data la prima o unica rata dell’importo dovuto a seguito del ravvedimento stesso. Essendo, comunque, il 30 settembre di sabato, si è passati al 2 ottobre 2023.
Il versamento dell’importo dovuto può essere in unica rata o in 8 rate di pari importo, con le seguenti scadenze:
- 30 settembre 2023 (che è passato al 2 ottobre) – prima o unica rata;
- 31 ottobre 2023 – seconda rata;
- 30 novembre 2023 – terza rata;
- 20 dicembre 2023 – quarta rata;
- 31 marzo 2024 – quinta rata;
- 30 giugno 2024 – sesta rata;
- 30 settembre 2024 – settima rata;
- 20 dicembre 2024 – ottava rata.
Sulle rate successive alla prima cadono interessi al 2%.
Il ravvedimento speciale riapre i termini
La legge sul ravvedimento speciale (commi 174-178 legge bilancio 2023 e successive modificazioni) e la circolare di chiarimenti dicono che il mancato pagamento, anche parziale, della prima o unica rata non fa ritenere il ravvedimento stesso perfezionato, con conseguente decadenza e iscrizione a ruolo.
Mentre, il mancato pagamento, anche parziale, di una delle rate successive alla prima fa decadere dal beneficio solo laddove non ci si metta in regola entro il termine di versamento della rata successiva.
Pertanto chi non ha pagato la prima o unica rata entro il 2 ottobre 2023 dovrebbe ritenersi decaduto dal beneficio. Una mano però arriva dalla conversione in legge del decreto Proroghe. L’emendamento approvato concede la possibilità, a chi non ha pagato, di farlo entro il 20 dicembre 2023.
Entro la stessa data sarà possibile anche rimuovere, se non già fatto, le irregolarità od omissioni fatti (quindi, ad esempio, presentare la dichiarazione fiscale integrativa).
In attesa di conoscere l’effettiva portata della riapertura, ciò che è plausibile attendersi è che coloro che non hanno versato in unica soluzione entro il 2 ottobre 2023 possono versare entro il 20 dicembre 2023. Inoltre, coloro che, avendo il piano a rate, non hanno versato le prime 3 rate, possono versarle in unica soluzione entro il 20 dicembre 2023 (comprensiva della quarta rata) e poi proseguire con le restanti rate secondo l’ordinario calendario.
Riassumendo…
- il ravvedimento speciale permette di regolarizzare le dichiarazioni fiscali riferite agli anni d’imposta 2021 e precedenti
- si paga una sanzione super ridotta pari a 1/8 del minimo previsto dalla legge per la violazione commessa
- per aderire bisognava presentare una dichiarazione integrativa entro il 2 ottobre 2023 e versare entro questo stessa data la prima o unica rata
- l’emendamento approvato in fase di conversione in legge del decreto Proroghe, riapre i termini al 20 dicembre 2023.