Ravvedimento speciale, l’IMU è fuori dai giochi: ecco il motivo

Il ravvedimento speciale chiede che la dichiarazione da regolarizzare sia stata validamente presentata. Perché l’IMU resta fuori
1 anno fa
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Il ravvedimento speciale permette di regolarizzare le dichiarazioni fiscali, o meglio le violazioni tributarie commesse con riferimento alle dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2021 e precedenti. Quindi, Modello Redditi 2022 (anno d’imposta 2021) e precedenti.

Si tratta di una forma di sanatoria che si inserisce nel pacchetto della pace fiscale voluta dal legislatore con la legge di bilancio 2023. Il vantaggio di questa particolare tipologia di ravvedimento è che, per chi aderisce, c’è un notevole risparmio di sanzione rispetto al ravvedimento operoso ordinario di cui all’art.

13 D. Lgs. n. 472/1997.

Qualcuno di ha chiesto se il ravvedimento speciale può applicarsi anche alla dichiarazione IMU.

Requisiti e adesione

Il primo requisito per godere del ravvedimento speciale è che la dichiarazione fiscale di cui si intende correggere la violazione sia stata, a suo tempo, validamente presentata. A questo proposito l’Agenzia Entrate ha precisato che il ravvedimento speciale si può fare anche in caso di dichiarazione fiscale “tardiva”, ossia quella non presentata entro la scadenza ordinaria ma entro i 90 giorni successivi.

È anche necessario che la violazione da correggere non sia stata già contestata, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.

Per mettersi in regola è necessario presentare la dichiarazione fiscale integrativa e versare, oltre alla maggiore imposta, la sanzione di 1/18 e gli interessi al tasso annuo legale per i giorni di ritardo.

La dichiarazione integrativa si deve presentare entro il 30 settembre 2023, che essendo sabato passa al 2 ottobre. Entro la stessa data si deve pagare la prima o unica rata del dovuto. Il pagamento rateizzato può essere in 8 rate di pari importo (con interessi) di cui le rate successive alla prima andranno pagate entro il 31 ottobre 2023, 30 novembre 2023, 20 dicembre 2023, 31 marzo 2024, 30 giugno 2024, 30 settembre 2024 e 20 dicembre 2024.

Ravvedimento speciale, per quali imposte è possibile

Il ravvedimento speciale, per espressa previsione normativa si può applicare solo per le violazioni aventi ad oggetto i tributi gestiti dall’Agenzia Entrate.

Quindi, ad esempio:

  • IRPEF
  • IRAP
  • IRES
  • IVA
  • ecc.

L’IMU non rientra nelle competenze dell’Agenzia Entrate. È un tributo locale gestito dai comuni. Ne consegue che non possono formare oggetto di ravvedimento speciale le violazioni inerenti l’IMU e la relativa dichiarazione annuale.

Riassumendo…

  • il ravvedimento speciale di cui alla legge di bilancio 2023 (commi da 174 a 178) permette di pagare una sanzione pari a 1/18 del minimo edittale previsto dalla legge per la violazione commessa
  • è possibile per regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali dell’anno d’imposta 2021 e precedenti
  • per mettersi in regola bisogna presentare la dichiarazione integrativa entro il 2 ottobre 2023 e versare, entro la stessa data, la prima o unica rata
  • il pagamento rateale può essere massimo di 8 rate (pari importo)
  • il ravvedimento speciale è solo per i tributi gestiti dall’Agenzia Entrate. Quindi, non può essere applicato per l’IMU essendo un’imposta gestita dai comuni.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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