2 ottobre 2023. E’ questa la scadenza che devono segnare bene sul calendario coloro i quali hanno intenzione di sfruttare la chance offerta dal ravvedimento operoso speciale; misura introdotta dalla Legge di bilancio 2023 (Legge n°197/2022) facente parte della più ampia pace fiscale.
Entro la data del 2 ottobre non solo sarà necessario rimuovere l’irregolarità rispetto alla quale si vuole sfruttare il ravvedimento, ma bisognerà pagare l’unica o la prima rata ammessa ai fini della sanatoria.
Il ravvedimento speciale
Il ravvedimento speciale che si affianca al ravvedimento ordinario è disciplinato dai commi da 174 a 178 della Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023.
La misura consiste nella possibilità di sanare le violazioni commesse rispetto alle dichiarazioni validamente presentate (redditi, Iva,770) relative al periodo d’imposta 2021 e precedenti, versando solo 1/18 del minimo della sanzione prevista per la violazione commessa. Il riferimento alle dichiarazioni validamente presentate fa si che non possono essere sanate le violazioni legate alle omesse dichiarazioni. Al contrario, il ravvedimento speciale è ammesso anche con violazioni relative a dichiarazioni tardive.
Questo perchè la tardiva è considerata a tutti gli effetti una dichiarazione valida.
Detto ciò, ricorrendo al ravvedimento speciale, il contribuente può sanare le irregolarità commesse pagando:
- un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni irrogabili previsto dalla legge per la violazione commessa,
- oltre all’imposta e interessi.
Al pari di quanto previsto per il ravvedimento ordinario (vedi art.13 del D.Lgs 472/1997), anche quello speciale può essere attivato solo se alla data del versamento di quanto dovuto, o della prima rata, le violazioni non risultino già contestate con: un atto di liquidazione, di accertamento o di recupero, contestazione e irrogazione di sanzioni, comprese le comunicazioni di cui all’articolo 36-ter del DPR n. 500/73.
Ravvedimento speciale. Come fare pace con il Fisco entro il 2 ottobre
Il ravvedimento speciale deve essere attivato entro il 2 ottobre.
Nello specifico, il contribuente dovrà:
- pagare il totale o la prima rata di quanto dovuto ai fini della sanatoria;
- rimuovere la violazione commessa.
Per fare un esempio, se il contribuente ha presentato una dichiarazione infedele, dovrà presentare l’integrativa inserendo il reddito omesso e pagare la maggiore imposta, la sanzione ridotta a 1/18 e gli interessi.
Dopo aver pagato la prima rata, la seconda e le 3° rata dovranno essere versate rispettivamente al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023.
Nel complesso, il versamento delle somme dovute puo’ essere effettuato in otto rate di pari importo con scadenza della prima rata fissata al 30 settembre 2023 (slitta al 2 ottobre). Le rate successive alla prima dovranno essere pagate: entro il 31 ottobre 2023, il 30 novembre 2023, il 20 dicembre 2023, il 31 marzo 2024, il 30 giugno 2024, il 30 settembre 2024 e il 20 dicembre 2024. Sono dovuti gli interessi nella misura del 2 per cento annuo.
Riassumendo.
- Il 2 ottobre 2023 è l’ultimo giorno in cui può essere sfruttata la chance di ravvedimento speciale;
- il contribuente dovrà pagare il totale o la prima la prima rata di quanto dovuto ai fini della sanatoria nonchè rimuovere la violazione commessa;
- non è possibile ricorrere al ravvedimento speciale se la violazione è già stata contestata.