Ravvedimento speciale, ufficiale la riapertura: gli scenari attesi

Il legislatore riapre ufficialmente le porte del ravvedimento speciale previsto dalla legge di bilancio 2023. Ancora una chance per non perdere il treno
12 mesi fa
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ravvedimento speciale, riapertura ufficiale
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Possiamo dire che è ufficiale la riapertura dei termini per il ravvedimento speciale. È, infatti, arrivato l’ok, dopo il Senato, anche della Camera sulla conversione in legge del decreto Proroghe (decreto-legge n. 132/2023). La decisione di riaprire le porte a questa particolare forma di regolarizzazione prevista con la pace fiscale dalla legge di bilancio 2023 era contenuta in un emendamento al decreto stesso che poi ha trovato conferma in via definitiva.

Ora si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento legislativo.

Cosa questa che avverrà in questi prossimi giorni.

Ravvedimento speciale e ordinario: differenze e analogie

Il ravvedimento speciale è una strada percorribile dai contribuenti per regolarizzazione violazioni che interessano le dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto gli anni d’imposta dal 2021 a ritroso. Si differenzia dal ravvedimento operoso ordinario (art. 13 D. Lgs. n. 472/1997), per due ordini di motivo. In primis, quello speciale è temporaneo e non strutturale. Nel senso che il legislatore lo ha previsto come edizione e non è detto che ci sarà ancora anche in futuro. Quello ordinario, invece, è previsto per sempre dal nostro ordinamento giuridico/fiscale.

Inoltre, il ravvedimento speciale è circoscritto. Si applica solo a determinati periodi d’imposta è prevede l’applicazione di una sanzione super ridotta pari a 1/18 del minimo previsto dalla legge per il tipo di violazione commessa. La sanziona da ravvedimento operoso ordinario, invece, dipende dal tempo in cui si regolarizza la violazione. Più tempo passa e più aumenta la sanzione, seppur ridotta rispetto a quella ordinaria.

Infine, per sfruttare quello speciale è stato chiesto che eliminasse la violazione commessa e versasse la sanzione entro uno specifico termine. Una scadenza che se non rispettata ne determina il non perfezionamento dell’operazione. Come quello ordinario, è chiesto che la violazione che si ravvede non sia già stata contestata, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.

Pagamento anche a rate

Il calendario ordinario di adesione al ravvedimento speciale prevedeva che il contribuente per mettersi in regola doveva presentare una dichiarazione fiscale integrativa entro il 30 settembre 2023 a correzione di quella oggetto della violazione. Essendo il 30 settembre un sabato, la data è passata al 2 ottobre. Inoltre, entro la stessa data andava pagata la prima o unica rata del dovuto.

In caso di pagamento a rate (massimo 8 rate di pari importo), quelle successive alla prima prevedono le seguenti scadenze:

  • 31 ottobre 2023 – seconda rata;
  • 30 novembre 2023 – terza rata;
  • 20 dicembre 2023 – quarta rata;
  • 31 marzo 2024 – quinta rata;
  • 30 giugno 2024 – sesta rata;
  • 30 settembre 2024 – settima rata;
  • 20 dicembre 2024 – ottava rata.

Sulle rate successive alla prima cadono interessi al 2%. Il mancato pagamento, anche parziale, della prima o unica rata del ravvedimento speciale non fa ritenere perfezionata l’operazione, con conseguente decadenza e iscrizione a ruolo.

Ravvedimento speciale, gli scenari dopo la riapertura

Il decreto Proroghe, nella sua conversione in legge, riapre i termini. In dettaglio, fissa un nuovo termine al 20 dicembre 2023.
In sostanza, è data possibilità di rimuovere la violazione commessa (ossia presentare la dichiarazione fiscale integrativa) entro il 20 dicembre 2023.

Inoltre, permette di pagare, in unica soluzione, l’importo dovuto entro la stessa data. Si tenga presente che la possibilità di pagare in unica soluzione è data anche a chi sceglie il pagamento a rate.

In pratica, chi ha scelto il pagamento rateale, ad esempio, in 8 rate, può pagare in unica soluzione entro il 20 dicembre 2023, le prime 4 rate e poi proseguire il piano di rateizzo (le restanti 4 rate) secondo il predetto calendario ordinario. Altro scenario atteso è per coloro che, entro il 2 ottobre 2023, ad esempio, hanno versato la prima o unica rata  e non hanno presentato la dichiarazione integrativa. A loro dovrebbe essere aperta la possibilità di presentarla entro il 20 dicembre 2023.

Riassumendo…

  • il decreto Proroghe (decreto-legge n. 132/2023) è convertito in legge
  • ufficiale la riapertura dei termini del ravvedimento speciale
  • nuova chance di mettersi in regola entro il 20 dicembre 2023.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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