Nelle ultime settimane molti percettori del reddito di cittadinanza (Rdc) non hanno ricevuto l’accredito della quota di assegno unico.
Gli errori che possono bloccare i pagamenti sono diversi.
Per i percettori di Rdc, la situazione potrebbe essere sbloccata presentando uno specifico modello dichiarativo.
Ecco di cosa si tratta.
L’assegno unico per i percettori del Reddito di cittadinanza
Anche i percettori di reddito di cittadinanza, nel rispetto delle condizioni di legge hanno diritto all’assegno unico. Per i percettori di reddito di cittadinanza, l’assegno unico è erogato direttamente sulla carta Rdc.
Detto ciò, l’INPS riconosce, congiuntamente e direttamente su carta RdC, una quota supplementare di beneficio economico riferita all’Assegno Unico.
La misura complessiva dell’integrazione Rdc/AU è determinata sottraendo dall’importo teorico spettante dell’assegno unico e universale la quota di RdC relativa ai #figli che fanno parte del nucleo familiare. Quota calcolata sulla base della scala di equivalenza.
In base alle indicazioni fornite dall’Inps con la circolare n°53 del 28 aprile 2022, gli importi a titolo di integrazione Rdc/AU saranno corrisposti il mese successivo a quello di liquidazione della rata del Rdc, in modo da consentire all’Istituto di previdenza:
- verificare la sussistenza del diritto alla prestazione del Rdc per ogni mese di decorrenza dell’integrazione Rdc/AU;
- effettuare la determinazione dell’importo spettante ai nuclei familiari, sottraendo dall’importo teorico spettante a titolo di assegno unico e universale la quota mensile di Rdc relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare, calcolata sulla base della scala di equivalenza (articolo 2, comma 4, del decreto-legge n. 4/2019.
Perchè i pagamenti tardano ad arrivare e com’è possibile sbloccarli
Nelle ultime settimane molti percettori di redditi di cittadinanza non hanno ricevuto l’accredito della quota di assegno unico.
In base alle indicazioni fornite dall’Inps, la soluzione è rappresentata dalla presentazione del modello Rdc Com-AU.
Tale modello deve essere presentato all’Inps per comunicare le informazioni riguardanti il nucleo familiare percettore di Rdc che non risultino in possesso dell’Istituto.
L’INPS rimanda al suddetto modello per autocertificare, ai sensi dell’articolo 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, la sussistenza di una o più delle seguenti condizioni previste dalla legge, ai fini del riconoscimento del diritto all’assegno unico e universale:
- presenza nel nucleo di figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale ovvero un corso di laurea (art. 2, comma 1, lett. b), n. 1, del D.lgs n. 230/2021);
- presenza nel nucleo di figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, che svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui (art. 2, comma 1, lett. b), n. 2, del D.lgs n. 230/2021);
- presenza nel nucleo di figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, che sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego (art. 2, comma 1, lett. b), n. 3, del D.lgs n. 230/2021).
Conclusioni
Non sono tenuti a presentare il predetto modello “Rdc-Com/AU”, i nuclei familiari percettori di Rdc nei quali siano contestualmente presenti, all’interno dello stesso nucleo, i due genitori, di cui uno sia il dichiarante della DSU, ai fini ISEE, con uno o più figli a carico che siano: minorenni; o maggiorenni con disabilità.
Attenzione, il modello Rdc Com-AU non è ancora disponibile. La sua pubblicazione dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
Noi di Investire Oggi vi terremmo aggiornati.