Recupero crediti deteriorati Npl: ecco cosa sta succedendo

Npl, crediti deteriorati e decreti ingiuntivi: si riscontrano anomalie e imperfezioni nelle pretese avanzate dai creditori e nel recupero.
4 anni fa
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investimento etico

Le segnalazioni di azioni giudiziarie/extragiudiziarie per recupero crediti deteriorati ovvero gli Npl sono aumentate. Per chi non lo sapesse, questi ultimi sono crediti delle banche che i debitori non riescono più a ripagare. In pratica sono crediti che le banche non hanno sicurezza di riscuotere. Questo sia a causa della scadenza che per l’ammontare dell’esposizione al capitale.

Recupero crediti deteriorati: cosa sta succedendo

L’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, l’Osservatorio Lidu, l’Osservatorio Lidu, la Confconsumatori di Brindisi el’Acu Calabria hanno riscontrato molte segnalazioni circa i crediti deteriorati ovvero gli Npl. Denunciano di aver riscontrato numerose anomalie ed imperfezioni nelle pretese avanzate dai creditori.

In primis mediante notifica di decreti ingiuntivi. Questi ultimi sono dei procedimenti civili speciali per ottenere la soddisfazione delle pretese creditorie. Si possono poi concludere con un decreto ingiuntivo ovvero con un titolo esecutivo.
Nel dettaglio, dal Coordinamento è stata individuata la prescrizione del diritto di credito o l’inesistenza del medesimo. Questo perché ad esempio già era stato pagato o corrisposto in parte dal fideiussore. Con tale termine si intende chi garantisce per un credito altrui. Inoltre sono state riscontrate richieste di interessi passivi non dovuti o troppo elevati.

Crediti deteriorati Npl: che fare se si riceve notifica di decreto ingiuntivo?

L’avvocato Emilio Graziuso, responsabile razionale del Coordinamento “Dalla Parte del consumatore”, ha spiegato come fare in caso si riceva un decreto ingiuntivo. Ebbene sarà necessario analizzare subito la pretesa creditoria. Bisognerà poi controllare se è veramente dovuta e se l’importo è giusto. Sarà necessario effettuare tale operazione in termini brevi per un’eventuale opposizione.
Qualora, invece, si riscontri qualche anomalia, il destinatario della richiesta di pagamento dovrà cercare di arrivare ad un accordo di patteggiamento. Se non dovesse succedere, il consumatore dovrà subito (se ci saranno gli estremi) promuovere un’azione di opposizione al decreto ingiuntivo.

Questo per far sì che non decorrano i termini per poter procedere in quella direzione.
Per il Coordinamento, l’anomalia nelle pretese per i crediti deteriorati è un fenomeno che deve essere combattuto. Questo sia dal punto di vista economico che legislativo. Soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo a seguito della crisi occupazionale ed economica. Ricevere infatti ingiunzioni di pagamento che presentano anomalie non aiuta psicologicamente le persone.
Le società di recupero crediti dovrebbero infatti, per l’avvocato Graziuso, studiare ogni singolo caso prima di avviare un decreto ingiuntivo. Non è giusto, infatti, che il consumatore debba avviare delle azioni giudiziarie con costi e tempi lunghi nel caso di anomalie. Ciò solo per far valere i propri diritti in sede di opposizione al decreto ingiuntivo.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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