L’Agenzia delle Entrate estende i controlli capillari anche ai contribuenti italiani residenti che hanno conseguito redditi all’estero. Con provvedimento del 12 luglio 2019, sono infatti state emesse le lettere di compliance al fine di fornire una collaborazione per sanare errori od omissioni nelle dichiarazioni dei redditi risultanti dai controlli dell’Agenzia con le comunicazioni fiscali automatiche dei paesi esteri.
Le lettere di compliance
Le lettere in arrivo non sono degli avvisi di accertamento, ma solo degli inviti a regolarizzare o a chiarire eventuali errori.
Lo scambio automatizzato dei dati con l’estero
Come noto, i controlli da parte del fisco, si basano sullo scambio di dati automatico con le Amministrazioni fiscali estere, secondo quanto previsto al Common Reporting Standard (CRS), grazie al quale l’Agenzia è oggi in possesso di dati completi e dettagliati sulle attività e i patrimoni degli italiani all’estero. L’occhio del fisco è rivolto anche ai depositi e ai conti correnti per i quali, dal 2017, anche le banche svizzere sono oggi obbligate a trasmettere i nominativi dei clienti stranieri alle autorità del Paese di residenza.
Come mettersi in regola
Cosa deve fare un contribuente che si vede recapitare una lettera di compliance dall’Agenzia delle Entrate? Innanzitutto non è il caso di allarmarsi, poiché non si tratta di un avviso di accertamento con tanto di sanzioni e interessi, ma solo di un avvertimento a verificare la dichiarazione dei redditi.
Il contenuto delle lettere di compliance
Nelle lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate, così come specificato dal provvedimento del 12 luglio 2019, sono contenute le seguenti informazioni:
- codice fiscale, cognome e nome del contribuente;
- numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;
- codice atto;
- descrizione della tipologia di anomalia riscontrata, che può riguardare gli obblighi di monitoraggio fiscale e/o l’indicazione degli imponibili relativi ai redditi di fonte estera;
- possibilità per il destinatario di verificare i dati di fonte estera che lo riguardano, accedendo alla sezione “l’Agenzia scrive” del proprio Cassetto fiscale;
- istruzioni (contenute in un apposito allegato) circa gli adempimenti necessari per regolarizzare la propria posizione, avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso;
- invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione, anche tramite il canale di assistenza CIVIS, nel caso in cui il contribuente ravvisi inesattezze nelle informazioni pervenute dalle Amministrazioni estere o abbia già assolto gli obblighi dichiarativi per il tramite di un intermediario residente;
- modalità per richiedere ulteriori informazioni, rivolgendosi agli Uffici della Direzione Provinciale più vicina.