In attesa di capire quale sarà l’impatto del coronavirus sull’economia italiana, concentriamo la nostra attenzione sugli dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sui redditi degli italiani nell’anno d’imposta 2018. Quasi la metà ha un reddito al di sotto dei 15 mila euro. Dall’altra parte, si contano 12 milioni di assenti, persone cioè che non hanno versato un euro di Irpef per reddito basso o perché beneficiarie delle detrazioni previste. Soltanto il 6 per cento vanta un reddito superiore ai 50 mila euro, mentre c’è uno 0,1 per cento dei contribuenti che ha dichiarato un reddito di oltre 300 mila euro.
Il reddito complessivo medio si attesta sopra i 21mila euro
Se si calcolano i redditi percepiti da pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi, il valore medio sale a 21.600 euro, in crescita del 4,8 per cento rispetto al 2017. In crescita il reddito medio dichiarato dai lavoratori autonomi, salito di oltre il 6 per cento in dodici mesi. Cresce del 2,5 per cento anche la retribuzione della pensione, nonostante il numero dei beneficiari di un assegno previdenziale sia in calo per effetto della riforma Fornero.
Lombardia avanti a tutti
La regione Lombardia si conferma avanti a tutti rispetto al valore del reddito medio complessivo, pari a 25.670 euro. In seconda posizione la provincia autonoma di Bolzano, dove il reddito medio ha raggiunto un valore di 24.760 euro. Fanalino di coda della classifica la Calabria, dove il valore si attesta a 15.430 euro. A questo proposito, il Ministero dell’Economia e della Finanza sottolinea quanto rimanga marcata la differenza tra le regioni meridionali e quelle centro-settentrionali.
Il dato degli autonomi
I lavoratori autonomi hanno dichiarato in media 46.240 euro, contro i 20.820 euro dei dipendenti. Chi ha una ditta individuale ha riportato un reddito medio di 20.940 euro.
Leggi anche: Fase 2 come sarà il tempo libero: spiaggia, ristoranti e discoteche