Reddito cittadinanza, cosa fare se nasce figlio dopo sospensione

L’INPS mette nero su bianco sul come agire nel caso in cui, dopo la sospensione del reddito di cittadinanza, nasce un figlio
1 anno fa
1 minuto di lettura
Reddito di cittadinanza
Foto © Licenza Creative Commons

La Legge di bilancio 2023, come noto, ha stabilito che nel 2023 il reddito di cittadinanza sarebbe stato pagato per un massimo di 7 mensilità. Solo in alcuni casi, il pagamento del sussidio si sarebbe prolungato oltre tale periodo. Ad ogni modo, dal 1° gennaio 2024, questa misura di aiuto scomparirà per fare spazio ad altre forme di sostegno.

In applicazione di ciò, dunque, l’INPS a partire dal mese di luglio 2023 ha provveduto a sospendere il pagamento a coloro che non hanno i requisiti per proseguire oltre le suddette 7 mensilità.

Quando non si interrompe

In dettaglio, secondo quanto previsto dalla manovra di bilancio, il reddito di cittadinanza continua a essere pagato nel 2023 oltre le 7 mensilità solo a quei nuclei familiari in cui ci sia almeno uno tra i seguenti soggetti:

  • persone con disabilità, come definite ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
  • minorenni;
  • persone con almeno sessant’anni di età;
  • percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI (gestione dei Patti per l’inclusione sociale) entro il 31 ottobre 2023.

Reddito di cittadinanza, la nascita del figlio dopo l’interruzione

Potrebbe accadere che, ad esempio, nasce un bambino dopo che sia stato sospeso il reddito di cittadinanza.

Ad esempio, a luglio 2023 l’INPS ha sospeso il pagamento del sussidio per il decorrere delle sette mensilità ad un nucleo familiare composto dai genitori e da un figlio maggiorenne. Poi a settembre 2023 nasce il bambino. Quindi, nel nucleo familiare si è venuto a verificare il requisito della presenza di un minore.

A questo proposito, l’INPS, nel Messaggio n. 3510 del 6 ottobre 2023 ha chiarito che

nel caso in cui il requisito della nascita di un figlio maturi successivamente al primo mese di sospensione (ad esempio, prestazione sospesa a luglio 2023 e requisito maturato a settembre 2023) o la DSU venga presentata successivamente alla intervenuta sospensione, è necessario presentare una nuova domanda di Reddito di cittadinanza.

In tal caso, l’erogazione della misura decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Riassumendo…

  • il reddito di cittadinanza nel 2023 è pagato per un massimo di 7 mensilità. Quindi, ultima mensilità a luglio 2023 a chi a gennaio lo percepiva
  • il pagamento si protrae anche oltre 7 mesi solo in alcuni casi. Tra questi, ci sono i nuclei familiari in cui ci sia un minorenne
  • se il figlio nasce successivamente al primo mese di sospensione, è possibile presentare una nuova domanda di reddito di cittadinanza. In tal caso il pagamento ricomincerà dal mese successivo alla domanda.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

superbonus colonnine
Articolo precedente

Bonus colonnine di ricarica. Basta il preventivo o servono le fatture?

guerra israele
Articolo seguente

Guerra in Israele, gli effetti sul petrolio e lo spread: aumentano di nuovo benzina e mutui?