Le truffe sul reddito di cittadinanza non si fermano. Continuano ad essere scovati gli inganni dalla Guardia di Finanzia e non solo.
Tra le ultime storie c’è quella di Padova. Dove una signora di 40 anni, che percepiva il sussidio, nel frattempo risultava intestataria di ben 74 veicolo. La donna faceva commercio di macchine usate. Quindi, acquistava intestando i veicoli a lei stessa e poi rivendeva.
Nel parco auto spiccavano poche auto di piccola cilindrata. Molti, invece, i veicoli di lusso come Mercede e Maserati.
Più in dettaglio a seguito di un controllo della Guardia di Finanza sull’attività commerciale della donna, si è scoperto che la stessa percepiva anche il reddito di cittadinanza e da qui poi è emersa l’intestazione delle auto.
Ricordiamo proprio che uno dei requisiti per avere il sussidio è NON avere acquistato veicoli oltre una certa cilindrata.
I requisiti reddituali e patrimoniali per il reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza è un sussidio voluto per dare sostegno economico a quelle famiglie disagiate in cui manca il lavoro. La sua finalità sarebbe quella di accompagnare economicamente, con politiche di ricerca lavoro, le persone fino a quando non si trova un impiego lavorativo. Non lasciare, dunque, nessuno senza un’entrata mensile.
Ecco, quindi, che sono fissati requisiti per avere il reddito di cittadinanza. In dettaglio:
- l’ISEE del nucleo familiare deve essere inferiore a 9.360 euro
- un valore del patrimonio immobiliare (quindi, case, terreni, ecc.) posseduto in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro
- avere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso
- avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
Bisogna poi rispettare anche altri requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno.
L’altro requisito, il parco auto
Arriviamo ora all’atro importante requisito riguardante l’acquisto e l’intestazione di veicoli. La legge stabilisce che per avere il reddito di cittadinanza, nessun componente del nucleo familiare deve risultare possessore (quindi, intestatario) di:
- autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi prima della domanda per il reddito
- autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc immatricolati la prima volta nei 2 anni prima della domanda (sono esclusi quelli per i quali prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità, come ad esempio la detrazione fiscale del 19%)
- motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni prima della domanda (anche qui sono esclusi quelli per i quali prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità)
- navi e imbarcazioni da diporto.
Reddito di cittadinanza, per i veicoli vale la data di immatricolazione
Si parla di veicoli “immatricolati”. Quindi, bisogna far riferimento (anche per i veicoli usati) alla data dell’immatricolazione come risultante dal libretto di circolazione. Quindi, ad esempio in caso di autoveicolo di cilindrata superiore a 1.600 cc che risulta immatricolato da più di due anni, nessuna conseguenza si avrà sul reddito di cittadinanza.
Da precisare che nessun componente del nucleo familiare deve risultare possessore di veicoli con le predette caratteristiche.
Esempio
Nel nucleo familiare ci sono padre, madre e due figli. Il padre è percettore del reddito di cittadinanza. Se il figlio acquista un’auto di cilindrata superiore a 1600 cc che risulta immatricolata negli ultimi due anni, il genitore perde il sussidio.
Attenzione, quindi, a questo requisito laddove non si intende correre il rischio di subire dei controlli e vedersi togliere il sussidio. Anche se il pensiero dei percettori adesso è un altro. Che ne sarà del reddito di cittadinanza nel 2023, dato che è in arrivo un nuovo Governo (dopo le elezioni del 25 settembre 2022) e non si sa ancora quali saranno le intenzioni di chi salirà a guidare l’Italia.