“La rinascita è misteriosa, qualcosa dentro di noi muore e qualcos’altro risorge, come il cielo che ieri apparteneva all’inverno e oggi incanta, e come queste piccole foglie che a breve daranno luce a tutti gli alberi“, afferma Fabrizio Caramagna.
Parole che possono essere riadattate alla riforma del reddito di cittadinanza. Quest’ultimo, infatti, è pronto all’addio definitivo. Al suo posto giungeranno dei nuovi aiuti, volti a garantire un valido sostegno alle famiglie economicamente più disagiate. Ecco cosa c’è da aspettarsi.
Reddito di cittadinanza scaduto nel 2023 e come rinnovarlo
La Manovra 2023 prevede la riduzione dell’erogazione del reddito di cittadinanza da 18 a 7 mensilità a favore dei cosiddetti occupabili. Ovvero coloro aventi una età compresa tra i 18 e i 59 anni che possono lavorare, purché in famiglia non vi siano soggetti disabili, minorenni. Oppure con un’età superiore a 60 anni. In quest’ultimo caso il sussidio targato Movimento 5 Stelle verrà erogato per tutto il 2023, per poi assistere al saluto definitivo da gennaio 2024.
Nel caso in cui le mensilità originariamente previste dovessero scadere nel corso del 2023, inoltre, i percettori potranno richiedere il relativo rinnovo, previa sospensione di un mese. Il tutto fermo restando il limite di erogazione pari a sette mesi per gli occupabili e dodici mesi per i nuclei famigliari che presentano soggetti fragili.
Ebbene, la domanda di rinnovo del reddito di cittadinanza deve effettuata presentano un nuovo modulo ad hoc, così come fatto la prima volta in cui si è avanzato apposita richiesta. Il tutto a patto di avere un Isee in corso di validità e rispettare i requisiti di accesso previsti dalla normativa vigente.
In attesa dei nuovi sussidi a sostegno delle persone economicamente in difficoltà
Lo scorso 1° maggio il consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro, che porta con sé delle importanti novità. Tra queste si cita il debutto, nel 2024,di una nuova misura che sostituirà il reddito di cittadinanza.
“Al fine di favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, è istituito, dal 1° settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro quale misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate. Nelle misure di Supporto per la formazione e il lavoro rientra il servizio civile universale”.
Per beneficiare del Supporto per la formazione e il lavoro, dal valore pari a 350 euro al mese, bisogna avere un Isee inferiore a 6 mila euro l’anno e non possedere i requisiti per ottenere l’Assegno di inclusione.