“Non si può contare su niente nella vita. La vita è la cosa più fragile, instabile e imprevedibile che ci sia. In realtà, c’è solo una cosa di cui possiamo essere assolutamente certi riguardo la vita: non è finita fin che non è finita“, afferma Ellen Pompeo nei panni di Meredith Grey in Grey’s Anatomy. Nella vita nulla può essere dato per scontato.
Basta davvero poco per stravolgere quanto già noto e ritrovarsi a dover fare i conti con dei cambiamenti inaspettati.
Reddito di cittadinanza agli sgoccioli, chi ha diritto ad altri quattro mesi
A breve si assisterà all’addio definitivo al reddito di cittadinanza. Come stabilito dalla legge di Bilancio, infatti, tale sussidio verrà erogato per un periodo pari a massimo sette mesi nel corso del 2023. Vi sono comunque delle eccezioni. Ovvero le famiglie con minori, disabili o ultra sessantenni che avranno diritto alla relativa erogazione fino a dicembre. In tale ambito si inserisce inoltre il messaggio numero 2632 del 12 luglio 2023 attraverso cui l’Inps ha fornito chiarimenti in merito al regime transitorio di fruizione del sussidio. Entrando nei dettagli si legge che il limite di erogazione pari a sette mesi nel corso del 2023:
“non si applica per i percettori del Reddito di cittadinanza per i quali venga comunicata all’INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il suddetto termine di sette mesi, e comunque non oltre il 31 ottobre 2023″.
Ne consegue che i soggetti interessati beneficeranno del sussidio fino al 31 dicembre dell’anno in corso.
“Pertanto, decorso il termine di sette mesi di fruizione della misura, in assenza della suddetta comunicazione all’Istituto da parte dei servizi sociali, tramite la piattaforma GePI del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, entro il termine sopra indicato e comunque non oltre il 31 ottobre 2023, l’erogazione della prestazione è sospesa e può essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione”.
Assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro: cosa cambia
Al posto del reddito di cittadinanza debutteranno due nuove misure, ovvero l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro.
A gennaio del 2024 farà il suo esordio, invece, l’assegno di inclusione che rimpiazzerà definitivamente il reddito di cittadinanza. Ad averne diritto, pertanto, saranno i nuclei famigliari che presentano un disabile, un minorenne o soggetto con un’età superiore a 60 anni. Questo a patto di avere un Isee pari a massimo 9.360 euro e un reddito familiare non superiore a quota sei mila euro. Tale limite, moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza può, pertanto, risultare più alto.