Con una recente sentenza, la Corte Costituzionale ha stabilito che non è discriminatorio destinare il reddito di cittadinanza agli stranieri solamente se in possesso del permesso di soggiorno di lunga durata. Vediamo meglio cosa è successo.
Reddito di Cittadinanza, i requisiti necessari
Cominciamo col dire che il Reddito di cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari in possesso, contemporaneamente, di diversi requisiti. Oltre a quelli economici/patrimoniali, i percettori devono rispettare anche dei requisiti di cittadinanza, residenza o soggiorno. In particolare, il richiedente deve essere cittadino maggiorenne in una delle seguenti condizioni:
- italiano o dell’Unione Europea;
- cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o apolide in possesso di analogo permesso;
- cittadino di Paesi terzi familiare di cittadino italiano o comunitario, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- titolare di protezione internazionale;
- residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Il tribunale di Bergamo ha sollevato una questione di legittimità relativamente a quest’ultimo requisito.
Nessun dubbio sulla legittimità
La Consulta, con la sentenza n. 19/2022, ha espresso un’opinione opposta rispetto al tribunale di Bergamo, confermando la legittimità della norma in questione.
Per la Corte Costituzionale, infatti, il reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro, non soltanto uno strumento assistenziale. Dunque, il requisito del permesso di soggiorno di lunga durata è necessario alla realizzazione del progetto di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Inoltre, conclude la Corte, in Italia esistono già altre misure assistenziali e di contrasto alla povertà, finalizzate a soddisfare bisogni primari dell’individuo.
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