Continuano i controlli sul reddito di cittadinanza. Molti sono i percettori indebiti scovati a cui la misura è stata revocata e verso cui sono scattate le sanzioni previste (anche penali). Controlli, da parte della Guardia di Finanza (e non solo) sono indirizzati, negli ultimi, tempi anche sull’effettiva residenza dei beneficiari (e dei componenti il nucleo familiare).
In alcuni casi, infatti, è emersa la dichiarazione di una falsa residenza.
Altri percettori sono stati beccati nell’acquisto di auto di lusso, oppure di beni che, comunque, non sono compatibili con il sussidio (ad esempio, armi, articoli di pellicceria, ecc.).
I requisiti reddituali e patrimoniali
Ricordiamo che, il reddito di cittadinanza spetta solo se rispettati determinati requisiti. Si tratta di quelli di seguito elencati:
- ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro annui
- possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro
- avere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso
- avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
Inoltre, nessun componente del nucleo familiare deve possedere:
- autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
- navi e imbarcazioni da diporto.
Reddito cittadinanza, la falsa residenza è reato
La dichiarazione di una residenza falsa è causa di decadenza dal sussidio. Indicando una residenza di qualcuno dei componenti il nucleo familiare diversa dal resto della famiglia, infatti, significa anche che la situazione reddituale e patrimoniale di quel componente non concorre alla formazione del valore ISEE e degli altri requisiti richiesti per l’accesso al reddito di cittadinanza.
Insomma dichiarare falsa residenza significa falsare i requisiti di accesso al beneficio con conseguente indebita fruizione.
Le sanzioni in questo caso sono pensanti. E’ previsto che chiunque presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da 2 a 6 anni. Ciò oltre la revoca del sussidio e la restituzione di quanto indebitamente percepito.
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