“Tutti i cambiamenti, anche i più attesi, hanno la loro malinconia, perché ciò che lasciano dietro di noi è parte di noi stessi, dobbiamo morire in una vita prima di poter entrare in un’altra“, affermava Anatole France. Effettivamente ogni genere di cambiamento genera fin da subito un po’ di perplessità.
È difficile abbandonare la strada vecchia per intraprenderne una nuova. Lo sanno bene i tanti percettori del reddito di cittadinanza che a breve dovranno dire addio a tale sussidio. Al suo posto debutteranno delle nuove misure, tra cui il nuovo supporto per gli occupabili.
Reddito di cittadinanza, cambia tutto: arriva il nuovo supporto per gli occupabili
Lo scorso 1° maggio il consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto lavoro. Quest’ultimo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e porta con sé delle importanti novità. Tra queste si annovera l’introduzione di una nuova misura che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza. Si tratta dell’assegno di inclusione, destinato ai nuclei famigliari in difficoltà, in cui sono presenti minori, disabili o soggetti con un’età superiore a 60 anni.
Per i cosiddetti occupabili, ovvero coloro che hanno un’età compresa tra i 18 anni e i 59 anni e sono in grado di lavorare, invece, arriva il Supporto per la formazione e il lavoro. Proprio soffermandosi su quest’ultima misura, così come si evince dall’articolo 12 del decreto legge numero 48 del 4 maggio 2023:
“Al fine di favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, è istituito, dal 1° settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro quale misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate. Nelle misure di Supporto per la formazione e il lavoro rientra il servizio civile universale”.
Il Supporto per la formazione e il lavoro è destinato ai membri del nucleo famigliare, con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, che hanno un Isee inferiore a 6 mila euro l’anno e non presentano i requisiti per beneficiare dell’Assegno di inclusione.