“Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente è consuetudine antica. E significativa. Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno così ben riuscito da chiedergli il bis“, affermava Pino Caruso. E in effetti la speranza comune è che il 2023 sia migliore rispetto all’anno appena concluso.
L’ultimo periodo, d’altronde, è stato segnato da tutta una serie di fattori negativi come il Covid e la crisi economica che continuano a pesare sulle finanze delle famiglie italiane.
Reddito di cittadinanza, cosa cambia con la riforma del governo Meloni
In base a quanto previsto dalla Manovra, il periodo di fruizione del reddito di cittadinanza è stato ridotto a sette mesi per gli occupabili. Si tratta delle persone tra i 18 anni e 59 anni che possono lavorare. Il tutto a patto che i soggetti interessati frequentino un corso di formazione o riqualificazione professionale di almeno sei mesi. In caso contrario si perde il diritto al sussidio in questione.
A tal fine le Regioni inviano un elenco all’Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, con i nominativi di chi non adempie all’obbligo di frequenza dei corsi. Fanno eccezione solamente le famiglie con disabili, minori e persone di età pari o superiore a 60 anni che beneficeranno del reddito di cittadinanza per tutti e dodici i mesi del 2023.
Quando verrà pagata la prima rata di gennaio 2023
Ma quando verrà pagata la prima rata dell’anno appena iniziato? Ebbene, coloro che attendono la prima ricarica o il rinnovo della domanda del Reddito potrebbero ricevere l’accredito della prima rata attorno alla metà del mese appena iniziato.
Tutti coloro che hanno già beneficiato della ricarica della card nel corso degli scorsi mesi, invece, dovranno attendere tra il 27 e il 30 gennaio per veder ricaricare la somma loro spettante del sussidio targato Movimento Cinque Stelle. L’importo riconosciuto sarà uguale a quello erogato fino a dicembre del 2022. In ogni caso il pagamento di gennaio rappresenta l’ultimo pagamento di tale sussidio nel corso del prime mese dell’anno. Nel 2024, infatti, il reddito di cittadinanza verrà abolito, per essere sostituito da altre misure a sostegno dei nuclei famigliari alle prese con delle difficoltà finanziarie.