Dal 2022 l’addio al Reddito di Cittadinanza è stato accompagnato da molte polemiche. Nonostante siano state introdotte due nuove misure in sua sostituzione, molti cittadini continuano a guardare con nostalgia al passato. Adesso, il recente rapporto ISTAT sulla redistribuzione dei redditi conferma il sentore di quanti non hanno apprezzato l’Assegno di Inclusione.
Soprattutto perché hanno registrato un calo nel reddito proveniente da sussidi e misure di contrasto alla povertà. I dati sono chiari, ma è necessario approfondire, perché le statistiche non sempre raccontano tutta la realtà. E’ da tenere in conto, infatti, che le misure che hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza sono due e non si limitano al solo Assegno di Inclusione.
Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione, a chi il cambio è andato bene e a chi no, ecco i motivi
Dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione si sono persi in media 2.600 euro all’anno, almeno secondo i dati ISTAT. Tra tutti i precedenti beneficiari del Reddito di Cittadinanza che ora percepiscono l’Assegno di Inclusione, ben 850.000 persone ricevono un importo inferiore rispetto a prima, mentre soltanto 100.000 beneficiari hanno visto aumentare il proprio sussidio.
Questo dato è significativo, soprattutto considerando che nel 2024 il 60% dei vecchi beneficiari del Reddito di Cittadinanza è passato all’Assegno di Inclusione. Tale diminuzione è principalmente dovuta al fatto che molti ex percettori del Reddito di Cittadinanza risultano completamente esclusi dall’Assegno di Inclusione e da qualunque altro sussidio.
Il passaggio da un sussidio all’altro cosa ha comportato?
Alcuni beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono rimasti esclusi dall’Assegno di Inclusione, perdendo così qualsiasi forma di sostegno economico.
Tuttavia, ci sono anche casi positivi, ossia beneficiari che, nel passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione, hanno registrato un aumento degli importi percepiti.
In particolare, le famiglie con situazioni di fragilità, come quelle con membri invalidi, hanno ottenuto un miglioramento, poiché gli importi dell’Assegno di Inclusione sono maggiori rispetto al vecchio Reddito di Cittadinanza.
Ciò che ha determinato la differenza di importo è la platea di riferimento delle due misure. Con il Reddito di Cittadinanza, infatti, il sussidio spettava all’intera famiglia, indipendentemente dall’età, dalla vulnerabilità o da altre condizioni specifiche dei suoi componenti.
Al contrario, con l’Assegno di Inclusione i beneficiari devono appartenere a categorie ben definite. Ossia: minorenni, over 60, disabili con invalidità almeno al 67%, persone prese in carico dai servizi sociali o con carichi di cura.
I dati ISTAT mostrano una perdita media annuale di 2.600 euro per il passaggio tra i due sussidi, anche perché l’Assegno di Inclusione non prevede una soglia di reddito familiare parametrata al numero dei componenti, contrariamente al Reddito di Cittadinanza.
Due misure sono meglio di una, ecco chi ha guadagnato con l’ADI rispetto al Reddito di Cittadinanza
Nel valutare il passaggio tra le due misure, però, si deve tenere conto di un altro importante fattore. Ovvero la seconda misura introdotta per sostituire il Reddito di Cittadinanza: ossia il Supporto Formazione e Lavoro (SFL).
Infatti, alcune famiglie percepiscono ora un importo inferiore con l’Assegno di Inclusione semplicemente. Ciò perché, con il Reddito di Cittadinanza, anche i membri della famiglia tra i 18 e i 59 anni contribuivano al calcolo dell’importo. Con l’Assegno di Inclusione, questi soggetti non sono considerati direttamente. Ma possono beneficiare del SFL in quanto occupabili nel mercato del lavoro.
Pertanto, i soggetti in questione possono cumulare Assegno di Inclusione e SFL, ricevendo così una somma complessiva più alta rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza. Per esempio, un nucleo familiare composto da una persona over 60 e una under 60, con reddito zero, riceveva con il Reddito di Cittadinanza circa 700 euro al mese.
Con la combinazione di ADI e SFL, invece, lo stesso nucleo può ricevere fino a 1.041 euro mensili (541 euro di Assegno di Inclusione e 500 euro di Supporto Formazione e Lavoro).