Reddito di cittadinanza, ecco come fare se muore un componente del nucleo familiare

Come fare per continuare a prendere il reddito di cittadinanza quando muore un componente del proprio nucleo familiare.
1 anno fa
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reddito di cittadinanza
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Per i beneficiari del reddito di cittadinanza siamo ormai agli ultimi mesi di fruizione del sussidio. Infatti dal primo gennaio prossimo, non ci saranno più famiglie che godranno di questa misura ma si passerà all’assegno di inclusione.
Infatti il governo ha deciso di varare una nuova misura, che finirà con il sostituire di sana pianta la vecchia. Al netto di alcune modifiche sulle soglie ISEE, le scale di equivalenza e la durata del sussidio, per il resto tutto resterà identico.

Le famiglie con almeno un soggetto invalido, minorenne o over 60, continueranno a percepire un aiuto di Stato. Tutto più o meno simile quindi, compresi i casi particolari di cui molti lettori ci chiedono.
Per esempio oggi parliamo di un nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza, con un decesso al suo interno. Come si risolve la situazione?

Reddito di cittadinanza, ecco come fare se muore un componente del nucleo familiare

Quando nel nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza muore un componente, bisogna adempiere a una serie di procedure. Un nostro lettore ci chiede proprio cosa deve fare.
“Buonasera, mi chiamo Renato e sono un soggetto di 62 anni di età rimasto vedovo dopo la morte di mia moglie il 10 ottobre scorso. Siamo beneficiari del reddito di cittadinanza dal 2021. Ho ricevuto normalmente la ricarica il 27 ottobre ma adesso controllando con il mio SPID, ho notato che di fianco alla mia domanda c’è scritto sospesa. Sarà perché mia moglie non c’è più? Cosa si fa in questi casi?”

Il caso del lettore è uno dei più diffusi e lo sarà anche durante i mesi di fruizione dell’assegno di inclusione dopo che la misura prenderà il posto del reddito di cittadinanza. La prima cosa da dire è che l’interessato non deve presentare nuova domanda di reddito di cittadinanza. Infatti alla perdita di un componente della famiglia, non è necessario presentare una nuova domanda.

E non è necessario presentare il modello RDC-COM che invece si presenta nei casi di sopravvenute variazioni lavorative, patrimoniali o di stato detentivo di un componente. E neanche passare all’assegno di inclusione, anche se a volte si prende di più.

Aggiornare l’ISEE è la prima cosa da fare

Allora, come si fa a correggere il nucleo familiare per la domanda del reddito di cittadinanza a fronte di un decesso? Anche se non sarà necessario presentare una nuova domanda, o correggere la vecchia, ciò non vuol dire che gli interessati non debbano provvedere a un adempimento. Infatti bisognerà rinnovare l’ISEE, perché deve scomparire il componente deceduto. Se l’ISEE è stato fatto tramite Patronato o CAF, bisogna rivolgersi proprio al Patronato o al CAF. Se invece l’ISEE è stato fatto tramite lo SPID del cittadino, o tramite la Carta d’Identità Elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi, bisogna fare anche la variazione dell’ISEE da soli.
Basterà cliccare su modifica l’ISEE e depennare dal nucleo familiare il componente che non c’è più.

Il ripristino del reddito di cittadinanza con tutti gli arretrati, ma c’è chi non lo prenderà più

Quindi, in caso di decesso di un componente il nucleo familiare basterà rinnovare l’ISEE. L’INPS alla luce della nuova DSU e del nuovo ISEE farà tutto automaticamente, andando a ripristinare il reddito di cittadinanza. E se durante la sospensione il beneficiario non ha preso una o più mensilità, potrà godere degli arretrati per queste mensilità. Ma non sempre ciò accade. Anche se la morte di un familiare non determina per natura la perdita della prestazione economica del reddito di cittadinanza, qualcosa cambia senza dubbio. La misura infatti dipende da alcuni fattori che come vedremo incidono sulla prosecuzione del beneficio.

Cosa cambia per il sussidio quando sparisce un familiare

Sia per il diritto al reddito di cittadinanza che per la misura del beneficio, i fattori che incidono sono:

  • La situazione di reddito di tutti i componenti del nucleo familiare;
  • Il patrimonio, tanto immobiliare che mobiliare, riferito sempre a ciascun componente del nucleo familiare;
  • La scala di equivalenza applicata in base al numero dei familiari e alla loro situazione amministrativa, sanitaria e anagrafica.

Quando si rinnova l’ISEE, a prescindere dal motivo del rinnovo, compreso quindi il decesso di un componente, il diritto e la misura del sussidio cambiano. Chi rinnova l’ISEE eliminando un componente infatti, vedrà immediatamente cambiare la cifra di ISEE nella certificazione. E se questa cifra supera i limiti e i requisiti minimi per prendere il sussidio, questo da sospeso passerà a essere decaduto. Se invece il beneficiario, anche alla luce del nuovo ISEE rientra nei parametri utili al beneficio, continuerà a percepirlo. Ma sicuramente non in misura identica a prima. Perché l’INPS automaticamente calcolerà il nuovo importo spettante, che come dicevamo, è basato sulla scala di equivalenza.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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