Reddito di cittadinanza ed eguaglianza sostanziale, finalmente viene rispettata la costituzione

Il premier conte in un recente intervento al senato parla dell’efficacia del reddito di cittadinanza. Ecco le sue parole.
5 anni fa
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In un recente intervento al Senato, il Premier Giuseppe Conte ha parlato dell’efficacia del “Reddito di Cittadinanza”.

La misura tanto cara al movimento 5 Stelle e osteggiata dalle altre forze politiche (anche quelle di maggioranza), in realtà, starebbe dando i suoi effetti positivi, se non altro, secondo le parole di Conte, quello del rispetto del dettato costituzionale.

In particolare, ha detto il Premier, la sua forza sta non soltanto nel numero degli attuali beneficiare che oggi, grazie ad esso, trovano respiro economico, ma anche perché in questo modo viene applicato l’art.

3 secondo comma della Costituzione laddove si parla di eguaglianza sostanziale.

Reddito di cittadinanza: Ecco le parole del premier

Il Primo Ministro Giuseppe conte, in un recente intervento in aula, ha dichiarato quanto segue:

Il reddito di cittadinanza è volto a introdurre in Italia uno strumento universale di contrasto alla povertà, di sostegno all’inclusione sociale e alla formazione per il reinserimento al lavoro.

Esso è stato concepito come una misura di giustizia sociale, e in parte ha potenziato la sfera di inclusione del reddito di inclusione”.

Questa misura è rivolta a una platea di cittadini “vulnerabile”, ossia composta da persone senza specializzazione e con poca formazione, ed è questa la principale prerogativa del reddito di cittadinanza.

Non è tanto importante il numero degli attuali beneficiari, ma soprattutto: “la sua capacità di preservare i diritti essenziali e la dignità della persona e del suo nucleo familiare, garantendo ai beneficiari, oltre al sostegno economico, anche un insieme di servizi di accompagnamento e supporto per l’inclusione sociale e lavorativa, favorendo la capacità autonoma di contribuire alla propria comunità ed impedendo la trasmissione intergenerazionale della povertà”.

Infine, conclude il premier: “Ho sempre detto che con questa riforma noi applichiamo l’art. 3 secondo comma della Costituzione laddove si parla di eguaglianza sostanziale”.

 

 

 

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