Perché i figli maggiorenni in alcuni casi non hanno diritto al Reddito di Cittadinanza

L'INPS nei scorsi giorni ha inviato una comunicazione con la quale informa di accertamenti circa l'attendibilità delle informazioni sulla composizione del nucleo familiare
2 anni fa
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reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, controlli sul nucleo familiare e sui figli maggiorenni. L’INPS, nei giorni scorsi,  ha inviato una comunicazione con la quale informa di accertamenti circa l’attendibilità delle informazioni sulla composizione del nucleo familiare. I controlli sono legati alle presenza di figli maggiorenni che non vivono più con la famiglia ma che sono ancora fiscalmente a carico.

Dunque, non c’è pace per i percettori di reddito di cittadinanza, dopo che la Meloni ha dichiarato apertamente che chi è nelle condizioni di lavorare perdere il sussidio.

L’INPS sta rafforzando i controlli e di conseguenza ne risentono anche i pagamenti che subiscono dei ritardi.

Vediamo quali controlli sono effettuati per i nuclei familiari percettori di Rdc con figli maggiorenni a carico ma di età inferiore a 26 anni.

Reddito di cittadinanza. I requisiti

Per ottenere il reddito di cittadinanza, il nucleo familiare che lo richiedere deve possedere una serie di requisiti economico-patrimoniali.

Nello specifico, ex DL 4/2019, è necessario:

  • un ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);
  • un patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
  • un patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza);
  • un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE).

Tale ultima soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza.

Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

I requisiti per i figli maggiorenni

In base all’articolo 2, comma 5, lettera B del decreto legge 4 del 2019: “il figlio maggiorenne non convivente con i genitori, fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni ed è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli.”

Proprio su tale passaggio, l’INPS sta effettuando dei controlli con conseguente blocco delle ricariche sulla carta Rdc.

In particolare, ai fini della determinazione dell’importo spettante a titolo di Rdc, il figlio maggiorenne con un’età inferiore a 26 anni, è considerato parte del nucleo familiare anche quando:

  • non convive con i genitori;
  • ha un’età inferiore a 26 anni;
  • non è coniugato;
  • non ha figli;
  • è fiscalmente a carico.

Su tale ultimo passaggio, si ricorda che (vedi istruzioni 730/2022):

Sono considerati familiari fiscalmente a carico i membri della famiglia con un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Sono considerati fiscalmente a carico i figli di età non superiore a 24 anni con un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Detto ciò, i controlli dell’INPS stanno riguardando proprio i suddetti requisiti.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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