I posti di lavoro ci sono, eppure i percettori di reddito di cittadinanza li rifiutano.
Soltanto alcuni giorni fa vi avevamo parlato dell’ultimo report dell’ISTAT relativo al numero dei posti di lavoro vacanti del primo trimestre del 2022. Secondo l’istituto, le offerte di lavoro attualmente attive (quindi non ancora accettate) sono tra le più alte mai registrate.
Il tasso di posti vacanti (rapporto percentuale fra il numero di posti vacanti e la somma di questi ultimi con le posizioni lavorative occupate), relativo alle imprese con dipendenti, si attesta all’1,9 per cento per il complesso delle attività economiche.
Tali misurazioni, si legge sul sito della stessa ISTAT, sono state condotte a partire dal 2016. Anno in cui il reddito di cittadinanza non esisteva ancora. Motivo per il quale, molti detrattori del sussidio, hanno subito pensato alla “ovvia” correlazione: da quando esiste il reddito di cittadinanza, nessuno vuole più lavorare.
Come se non bastasse, ilmattino.it ha rilevato una situazione davvero paradossale che si sta verificando in Campania, dove sono disponibili quasi 10 mila posti di lavoro rifiutati dai percettori del sussidio. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Reddito di Cittadinanza: il sussidio funziona, le politiche attive no
Come rilevato dalla stessa ISTAT, mai come negli ultimi tempi ci sono stati così tanti posti di lavoro retribuiti non coperti; eppure di un numero di percettori del sussidio sempre più alto.
Sono in molti (media e soggetti politici) che in questi giorni parlano di un vero e proprio “fallimento del reddito di cittadinanza”, almeno sul piano delle “politiche attive del lavoro”.
Alcune situazioni, in effetti, sono a dir poco paradossali. Come il caso della Campania, appena sollevato da “ilmattino.it”. Nella piattaforma MyAnpal, scrive il quotidiano, ci sono 9945 posti di lavoro offerti in Campania, ma i percettori del reddito di cittadinanza li rifiutano.
In particolare, i posti di lavoro ricercati negli ultimi 18 mesi hanno creato zero assunzioni tra chi percepisce il reddito di cittadinanza. i candidati che si presentano ai centri per l’impiego “spesso sostengono di avere problemi di salute. Oppure asseriscono che la mansione non è congeniale alle loro caratteristiche».
È interessante notare che non si tratta soltanto di offerte di lavoro stagionali. Circa 4 mila dei posti offerti, infatti, sono a tempo indeterminato.
Anche per questo motivo, nelle ultime settimane, alcuni esponenti politici hanno proposto di sospendere questa misura assistenziale, almeno per la stagione estiva.