Reddito di cittadinanza, le nuove misure: MIA, Reddito di protezione o Assegno Sociale per il Lavoro

Reddito di cittadinanza, le nuove misure: MIA, Reddito di protezione o Assegno Sociale per il Lavoro, le novità.
2 anni fa
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Reddito di cittadinanza
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Sul reddito di cittadinanza siamo al punto decisivo. La misura è destinata a morire il prossimo 31 dicembre come ormai il Governo ha deciso. Adesso entrano in vigore le tante novità introdotte, con il taglio del sussidio per gli occupabili per esempio (da 12 a 7 mesi). Ma è già il tempo di programmare il futuro. Perché le misure di contrasto alla povertà esistevano ed esisteranno. Il governo è chiamato a trovare nuove misure di contrasto alla povertà, sostitutive del tanto discusso RDC. E i beneficiari del sussidio, o chi magari in questi anni non lo ha preso per i più svariati motivi, adesso si chiedono cosa si troveranno a poter sfruttare nell’ormai imminente futuro.

“Buonasera, mi chiamo Pamela e sono una donna di 40 anni, single, senza lavoro e senza redditi. Fino a settembre dovrei continuare a prendere il reddito di cittadinanza. Ma poi? la domanda mi sorge spontanea, visto che il sussidio cesserà per me che ho una età giovane e che cesserà per tutti nel 2024. Ho sentito parlare della nuova MIA, e non ho capito bene come funzionerà. Voi ne sapete di più? avete altre novità'”

Il futuro delle misure di contrasto alla povertà del post RdC

Dal reddito di cittadinanza alla MIA, che è acronimo di Misura di Inclusione Attiva. Parliamo della misura che sembra essere stata individuata come quella idonea a sostituire e prendere il posto del reddito di cittadinanza. Si diceva che già a settembre la misura avrebbe fatto capolino per i soggetti attivabili al lavoro che prendevano il reddito di cittadinanza. Ma con ogni probabilità, se ne riparlerà ad anno nuovo. Resta la MIA la misura più probabile tra le tante che vengono proposte a giorni alterni da diversi esperti, politici, gruppi parlamentari e come vedremo, anche dalla Caritas. Il MIA comunque, per quello che si evince, dovrebbe essere predisposto sulla falsariga del reddito di cittadinanza.

Con le platee dei potenziali beneficiari divisi in due aree, quella degli occupabili e quelle dei non occupabili.

La nuova MIA simile al reddito di cittadinanza

Continua quindi il trend che il governo ha deciso di impostare già quest’anno. Con i beneficiari del sussidio che vengono divisi tra nuclei familiari (anche mono persona) che al loro interno hanno invalidi, minorenni o over 60 e nuclei familiari interamente composti da soggetti tra i 18 e i 59 anni di età. Questi ultimi sono i cosiddetti occupabili. Soggetti che possono ricollocarsi al lavoro, che tanto per fare un esempio, nel corso del 2023 prenderanno il reddito di cittadinanza solo per 7 mesi. Pare che dagli attuali 9.360 euro di ISEE che è la soglia utile al beneficio nel reddito di cittadinanza, si passerà a 7.200 euro col MIA. Per il resto, requisiti soliti, con la cittadinanza italiana o titolo equipollente e con obbligo di risultare residenti in Italia per almeno 5 anni, e di questi, gli ultimi 2 in modo continuativo.

Per le famiglie prive di persone occupabili, 500 euro di sussidio, con l’aggiunta di un surplus per l’affitto (solo chi vive in casa in affitto con contratto regolarmente registrato) e 18 mesi di beneficio. Che scenderà a 12 mesi nel rinnovo. Per gli occupabili, 375 euro di sussidio MIA, e durata massima di 12 mesi rinnovabile di 6 mesi soltanto una volta.

 

Dalla Caritas, proposto un doppio reddito di cittadinanza

Sul sito ufficiale della Caritas ecco che emerge una proposta fatta dall’associazione e spedita ufficialmente al Governo, per sostituire il reddito di cittadinanza. Ma non con una sola misura, bensì con due. Si tratterebbe di una vera riforma delle misure di contrasto alla povertà, ben oltre la MIA che ricalca quasi fedelmente il reddito di cittadinanza. Una misura si chiamerebbe Assegno sociale per il lavoro, che oltre a un sussidio per i beneficiari, arriverebbe a prevedere misure di ricollocazione lavorativa per i titolari.

L’altra sarebbe il Reddito di protezione, che al sussidio aggiungerebbe misure di inclusione sociale per chi non può lavorare per le oggettive ragioni prima citate. Tutte ipotesi naturalmente, come ipotetica è anche la MIA. Occorrerà attendere del tempo per capire cosa accadrà e per rispondere con esattezza ai quesiti come quello della nostra lettrice.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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