Il reddito di cittadinanza scoraggia la ricerca di lavoro? Ecco la verità che non ti aspetti

Nel 2021, sul totale dei percettori di reddito di cittadinanza, oltre l’80% non ha avuto alcuna posizione lavorativa.
2 anni fa
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reddito di cittadinanza
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L’INPS ha da poco pubblicato il suo rapporto annuale con il quale, fra gli altri, ha fatto emergere alcune rilevanti questioni in merito al reddito di cittadinanza.

Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, ha così affermato quanto segue:

“Il rapporto Inps, ci dice che il Reddito di cittadinanza contrariamente a quanto si afferma non ha disincentivato la ricerca del lavoro”.

Ma sarà veramente così? In realtà, l’INPS non è stata esattamente chiara relativamente a questo punto.

Anzi, in alcune parti del report si legge anche il contrario; tale strumento potrebbe rappresentare una forma di disincentivo per la ricerca di un nuovo lavoro. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Il reddito di cittadinanza scoraggia la ricerca di un lavoro?

Innanzitutto, nel 2021, su un totale di 2.048.394 persone beneficiarie del reddito di cittadinanza, oltre l’80% è risultato non avere avuto alcuna posizione lavorativa nello stesso anno.

Inoltre, spiega l’INPS “Quei soggetti che in assenza del Reddito di Cittadinanza avrebbero lavorato potrebbero essere scoraggiati ad accettare un lavoro oppure incentivati a ridurre le ore di lavoro prestate o ancora a cercare soluzioni di lavoro totalmente o parzialmente sommerso. In altre parole, il Reddito di Cittadinanza potrebbe aumentare il salario di riserva (cioè il salario minimo a cui si è disposti a lavorare) degli individui che soddisfano i requisiti per accedere alla misura, che possono reagire uscendo dal mercato del lavoro (variazione lungo il margine estensivo), oppure riducendo le ore lavorate ma restando nel mercato (variazione lungo il margine intensivo)”.

I soggetti già occupati con una buona retribuzione, invece, “potrebbero trovare sconveniente uscire dal mercato”. Tuttavia, “questi lavoratori potrebbero cambiare il proprio comportamento sul margine intensivo; ad esempio, lavorando un numero minore di ore, in modo da soddisfare i criteri necessari per ottenere il beneficio.

Insomma, a ben vedere, il rapporto annuale dell’INPS non sembrerebbe voler dire, come sostiene il Ministro Orlando, che il reddito di cittadinanza scoraggi la ricerca del lavoro; In alcuni punti, invece, sembrerebbe quasi volere affermare l’esatto contrario.

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