Si moltiplicano i casi di truffa ai danni dello Stato con il reddito di cittadinanza. Soldi che spesso finiscono nelle tasche sbagliate e che alimentano la criminalità a discapito di chi onestamente ne ha diritto.
A pagare è la collettività, i contribuenti, attraverso la fiscalità generale. Tramite quelle tasse che faticosamente si cerca di ridurre per il bene di tutti. E invece, siamo alle solite col rischio che il reddito di cittadinanza venga sempre più visto come un sussidio gratuito per approfittatori di ogni genere.
Reddito di cittadinanza, altra truffa milionaria
A balzare agli onori della cronaca è la recente maxi operazione condotta dai Carabinieri al Sud. Una delle tante. 4.839 posizioni irregolari accertate fra Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise. Persone che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, grazie a falsificazione di documenti.
L’ammontare delle somme indebitamente riscosse ammonta a circa 20 milioni di euro. Cifra in continua ascesa grazie al rafforzamento dei controlli da parte di Inps e forze dell’ordine. Negli ultimi tre anni si sfiorano i 50 milioni di denaro sottratto allo Stato e che difficilmente potrà essere recuperato.
Le persone coinvolte e indagate a vario titolo sono migliaia. Fra queste compaiono truffatori di anziani, scippatori, pusher, contrabbandieri di sigarette, lavoratori “in nero”. E poi persone affiliate a clan malavitosi, proprietari di appartamenti e auto di lusso. Insomma, di tutto e di più.
I controlli non bastano, va abolito
L’ennesimo fenomeno che fa indignare la popolazione e che espone il Paese alle critiche internazionali. Sul punto l’Ocse ha più volte chiesto all’Italia di abolire il reddito di cittadinanza e di sostituirlo con forme di sussidio legate a prestazioni lavorative.
Benché il Movimento 5 Stelle, ideatore e propositore del reddito di cittadinanza, continui a difendere la misura a spada tratta, sono in molti ormai a ritenere il meccanismo deleterio.
Alla luce dei fatti, in tre anni si sono elargiti soldi a pioggia per non fare nulla. I Centri Impiego e in navigator non hanno aiutato a trovare lavoro ai percettori del Rdc e i beneficiari continuano a crescere. Sono ormai 3,8 milioni, il 6,3% della popolazione.
Rafforzare i controlli – dicono gli esperti – non serve altro che a scovare i furbetti, ma non risolve il problema alla radice. I miliardi stanziati dallo Stato per il reddito di cittadinanza ogni anno non faranno che moltiplicare gli scandali e non contribuiranno al benessere collettivo.