Alcuni percettori del reddito di cittadinanza stanno lamentando il mancato pagamento della mensilità di ottobre. L’INPS è al corrente del problema e, con un recente post sulla propria pagina Facebook, ha parlato della vicenda chiarendo che presto i pagamenti torneranno a essere effettuati correttamente. Oltre a questo, alcuni utenti stanno anche parlando di un altro problema che riguarda i genitori single. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Reddito di cittadinanza, le date di pagamento
La data di pagamento del reddito di cittadinanza non è uguale per tutti i percettori.
In generale, i nuovi fruitori del beneficio oppure coloro che hanno chiesto il rinnovo allo scadere delle prime 18 mensilità, già a partire dal 15 di ogni mese, possono recarsi agli uffici di Poste Italiane per ritirare la carta di reddito di cittadinanza già accreditata della relativa mensilità. I vecchi possessori di carta di reddito di cittadinanza, invece, ricevono il pagamento soltanto a partire dal 27 di ogni mese e comunque non oltre il 30.
È possibile conoscere la data esatta di pagamento accedendo all’area riservata del servizio dedicato sul sito dell’INPS con le seguenti chiavi:
- Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
- Carta d’Identità Elettronica (CIE);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Brutte notizie per i genitori single: cosa sta succedendo?
Come già detto in apertura, alcuni percettori del reddito di cittadinanza non hanno ancora ricevuto il pagamento relativo al mese di ottobre.
L’INPS, con un post da poco pubblicato sulla propria pagina Facebook, ha spiegato quanto segue:
“non è stato possibile procedere il 27 con la pubblicazione dei rinnovi per circa 70 mila domande (su un totale di oltre un milione), a causa della mancata ricezione degli esiti di alcuni controlli”.
A ogni modo, conclude l’Istituto, “si prevede l’invio delle relative disposizioni in una sessione di recupero per questa settimana”.
Un altro problema lamentato da diversi utenti sulla stessa pagina Facebook è quello che riguarda i genitori single. Quest’ultimi, a quanto pare, non starebbero ricevendo la maggiorazione di 30 euro a figlio che in base al decreto 230/2021 spetta ai nuclei in cui entrambi i genitori lavorano e che fino a settembre era stata versata anche a chi cresce un bambino da solo.
La stessa INPS ha semplicemente chiarito che, ai sensi di legge, questi non ne hanno diritto, in quanto spetta solo alle coppie con due redditi da lavoro. Fino a oggi, la stessa sarebbe stata versata loro per errore. Alcuni si sono anche visti chiedere il rimborso del contributo.