“La tredicesima è l’arte di arrangiarsi e di allungare il brodo, di tirare il collo al troppo corto e di tagliare le gambe al troppo lungo, di beffare la povertà con le magie superstiziose del numero 13: ‘dodicesima + uno’ la chiamava D´Annunzio”, afferma Francesco Merlo. La tredicesima è attesa impazientemente ogni anno da lavoratori dipendenti e pensionati. Questo perché si tratta, in pratica, di un’entrata aggiuntiva grazie a cui molti si tolgono, ove possibile, qualche sfizio.
Lo sanno bene tutti coloro che, ottenendo il pagamento di tale misura in occasione dell’ultimo mese dell’anno, decidono di destinare questi soldi all’acquisto dei regali di Natale.
Reddito di cittadinanza, a dicembre si chiude con doppia ricarica?
Il 2023 segna l’ultimo anno del sussidio targato Movimento 5 Stelle. A partire dal prossimo anno, infatti, l’Assegno di Inclusione prenderà il posto di tale misura. In attesa dell’addio definitivo, sono molte le persone che hanno fatto richiesta, per la prima volta, del reddito di cittadinanza. Proprio quest’ultimi potrebbero avere diversi dubbi in merito alla relativa erogazione, come ad esempio un nostro lettore che qualche giorno fa ci ha posto il seguente quesito: “Buongiorno, a partire da maggio 2023 percepisco il reddito di cittadinanza. Essendo il primo anno, e purtroppo anche l’ultimo, in cui ho diritto a tale sussidio ho un dubbio in merito al pagamento che riceverò a dicembre. In particolare vorrei sapere se avrò diritto o meno alla tredicesima, così come avviene per i lavoratori e i pensionati. Grazie in anticipo per la risposta”.
Un dubbio più che lecito, quello del nostro lettore, a cui purtroppo dobbiamo dare una risposta negativa.
Supporto per la formazione e il lavoro e Assegno di inclusione: i sostituti del reddito di cittadinanza
In seguito alle modifiche apportate dal governo Meloni, il reddito di cittadinanza verrà corrisposto fino a dicembre 2023 a favore dei nuclei famigliari con all’interno un minore, una persona over 60 o disabile. Ma non solo, ne hanno diritto anche le persone prese in carico dai servizi sociali. In tutte le altre circostanze il sussidio viene riconosciuto per un periodo pari a massimo sette mensilità. Ad essere interessati da questo cambiamento sono le persone con un’età compresa tra i 18 e 59 anni in grado di lavorare.
Ebbene, le persone che hanno perso il reddito di cittadinanza nel corso del 2023 possono richiedere, a partire dal mese di settembre, il Supporto per la formazione e il lavoro. Un contributo dall’importo pari a 350 euro mensili, corrisposto a patto di frequentare un’attività formativa e avere un Isee inferiore a sei mila euro. A partire da gennaio 2024, invece, farà il suo debutto l’assegno di inclusione che rimpiazzerà definitivamente il reddito di cittadinanza.