Reddito di cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, secondo esponenti politici sta funzionando bene.
Dal Ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, al Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, non mancano gli elogi, e, di sicuro, continuerà a esistere, almeno per il prosieguo di questa legislatura.
Per Gualtieri il Reddito di Cittadinanza “sta contribuendo alla crescita ed è un efficace strumento di lotta alla povertà”.
Il Ministro ha però precisato che la misura deve essere migliorata, soprattutto per quel che riguarda la parte delle politiche attive.
I furbetti del reddito di cittadinanza
Anche se oggi non si hanno dati precisi circa il numero dei furbetti del Reddito di Cittadinanza, una delle più grosse criticità di questa misura è senz’altro costituita da tutti colo che lo percepiscono in maniera indebita.
I furbetti del Reddito di cittadinanza sono tantissimi, ma è altrettanto difficile, se non impossibile, scovarli tutti.
Tra di essi figurano persone che hanno alterato i dati dello stato civile nella documentazione fornita all’Inps, alcuni di essi risultano non conviventi con altri soggetti al fine di non cumulare i propri redditi; poi ancora: lavoratori in nero (soprattutto baristi, ambulanti, camerieri ecc.), e, cosi come risulta da cronache recenti, spacciatori, ladri e anche ex brigatisti.
Insomma, ce n’è per tutti e per questo motivo il governo vorrebbe mettere dei paletti più stringenti all’accesso al Reddito di Cittadinanza, nonché aumentare e migliorare i controlli sugli stessi.
In ogni caso, i rischi che corrono questi soggetti sono tutt’altro che blandi.
Quali sono i rischi?
Ecco cosa rischiano coloro i quali percepiscono indebitamente il Reddito di Cittadinanza:
- Reclusione da due a sei anni per chiunque presenta all’Inps dichiarazioni false.
- Reclusione da uno a tre anni per chi omette la comunicazione delle variazioni di reddito, del patrimonio o del nucleo familiare.
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