Reddito di libertà 2025, tutto pronto per le domande: ecco come e quando

Il reddito di libertà offre sostegno economico alle donne vittime di violenza, favorendone l’autonomia e l’uscita da situazioni difficili
11 ore fa
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Un importante passo avanti nel supporto alle donne che affrontano situazioni di violenza è stato compiuto con la pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2025, del decreto emanato dal Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, in collaborazione con il Ministero del lavoro e il Ministero dell’economia e delle finanze. Questo provvedimento stabilisce criteri e modalità di distribuzione delle risorse allocate al “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”.

Il fondo destinato a questa iniziativa prevede un investimento significativo: sono stati assegnati 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. A questo budget si aggiungerà un ulteriore milione di euro, di natura strutturale, previsto dall’ultima legge di bilancio e destinato a rafforzare il sostegno economico.

Finalità del Reddito di Libertà

L’iniziativa del reddito libertà (non è ex reddito di cittadinanza) ha l’obiettivo primario di garantire un aiuto concreto alle donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di difficoltà economica. Indipendentemente dal fatto che abbiano o meno figli a carico. Per accedere al beneficio, le richiedenti devono essere seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni o dai servizi sociali territoriali.

Questa misura rappresenta un sostegno cruciale per l’emancipazione economica di chi sta cercando di ricostruire la propria vita al di fuori di contesti di violenza. Per rafforzare il contributo offerto, l’importo mensile è stato aumentato da 400 a 500 euro pro capite, erogabili per un massimo di 12 mesi consecutivi. Inoltre, il reddito di libertà è compatibile con altri strumenti di sostegno economico, come l’assegno di inclusione.

Modalità di presentazione della domanda

Le domande per l’accesso al reddito di libertà devono essere presentate all’INPS attraverso gli operatori comunali del Comune di residenza.

Per agevolare la transizione al nuovo sistema di erogazione, il decreto introduce un regime transitorio. Le richieste precedentemente presentate e non accolte per esaurimento delle risorse avranno priorità se riproposte, attraverso i Comuni, tra il 5 marzo e il 18 aprile 2025. In questa fase, gli enti comunali dovranno verificare che le richiedenti soddisfino ancora i requisiti necessari. Se una domanda non viene ripresentata entro questo periodo, decade definitivamente.

Dal 18 aprile fino al 31 dicembre 2025, tutte le donne che rispettano i criteri previsti potranno inoltrare la richiesta di accesso alla misura. Comprese coloro che non hanno ripresentato la domanda nel periodo transitorio di 45 giorni.

Reddito libertà: accesso al portale per l’invio delle domande

Per la gestione delle richieste, i Comuni devono utilizzare il servizio online disponibile sul sito dell’INPS. Accedendo al portale www.inps.it, è necessario inserire nel motore di ricerca la voce “Prestazioni sociali dei comuni” e selezionare il servizio “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”.

Il reddito di libertà si inserisce in un quadro di misure volte a contrastare la violenza di genere e a offrire strumenti concreti per favorire l’autonomia economica delle donne in difficoltà. L’implementazione di questo sostegno economico, rafforzata dal recente aumento degli importi erogabili, mira a garantire alle beneficiarie una maggiore stabilità finanziaria per affrontare un nuovo percorso di vita lontano dalla violenza e dalla precarietà.

Il decreto appena pubblicato conferma la volontà istituzionale di consolidare un sistema di supporto sempre più inclusivo ed efficace, in grado di rispondere alle necessità di chi si trova in situazioni di estrema vulnerabilità. Il rafforzamento della dotazione finanziaria e l’ampliamento delle possibilità di accesso al beneficio testimoniano l’impegno dello Stato nel garantire un aiuto stabile e duraturo alle donne che vogliono riconquistare la propria indipendenza economica e sociale.

Riassumendo

  • Nuovo decreto: pubblicato il 4 marzo 2025 per sostenere economicamente donne vittime di violenza.
  • Fondi stanziati: 10 milioni di euro annui dal 2024 al 2026, più un milione aggiuntivo.
  • Obiettivo: aiutare economicamente donne in difficoltà seguite da centri antiviolenza o servizi sociali.
  • Importo e durata: 500 euro mensili per un massimo di 12 mesi, compatibile con altri aiuti.
  • Modalità di domanda: presentazione tramite operatori comunali e gestione online tramite portale INPS.
  • Regime transitorio: priorità alle domande respinte per fondi esauriti, ripresentabili dal 5 marzo 2025.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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