Ancora non si conosce la data precisa del Referendum Costituzionale ma sappiamo che essa sarà comunicata entro il 13 ottobre 2016. Gli italiani, quindi, dovranno recarsi alle urne per decidere se bocciare o approvare la Riforma della Costituzione proposta dal Ministro delle Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. Ricordiamo che la richiesta per il Referendum è stata depositata il 14 luglio del 2016 ed è stata considerata legittima dalla Suprema Corte di Cassazione. Ma perché si dovrebbe votare no?
Riforma Costituzionale 2016: le ragioni del No secondo il Movimento Cinque Stelle
Tra le forze politiche a favore del No sicuramente c’è il Movimento Cinque Stelle.
I senatori eletti dai consigli regionali, poi, rischierebbero di abbassare la qualità della rappresentanza nazionale (basti pensare ai problemi giudiziari di alcuni) in quanto ad essi verrebbero riconosciute le prerogative dei parlamentari per cui sarebbe difficile effettuare un’azione penale contro di loro.
Per quanto riguarda i costi, poi, verrebbero soltanto risparmiati 50 milioni di euro per ogni esercizio annuale del Senato quanto l’acquisto di un aereo F35 per cui sarebbe stato più semplice comprarne uno in meno per risparmiare davvero.
Inoltre, per la richiesta di referendum abrogativo, le firme aumenterebbero da 500mila a 800mila e per la richiesta di leggi di iniziativa popolare,invece, passerebbero da 50 a 150mila. Ciò, quindi, rappresenterebbe uno schiaffo per la democrazia partecipativa.
Referendum Costituzionale: le ragioni del No secondo i comitati
Secondo i comitati per il No alla Riforma Costituzionale 2016, la riforma non superebbe il bicameralismo ma lo renderebbe ancora più confuso e creerebbe conflitti di competenza tra le regioni e lo Stato e tra il Nuovo Senato e la Camera.
Per quanto concerne i costi della politica poi, i costi del Senato sarebbero ridotti di soltanto un quinto per cui ci si chiede per quale motivo non si sia pensato anche di ridurre il numero dei deputati della Camera. La riforma, poi, rafforzerebbe il potere centrale a danno delle diverse autonomie che verrebbero anche private di mezzi finanziari.
Infine, secondo i sostenitori del No, la riforma non sarebbe chiara e comprensibile nel suo linguaggio e non amplierebbe la partecipazione diretta dei cittadini in quanto, ad esempio, per la richiesta di leggi di iniziativa popolare le firme raccolte passerebbero da 50 a 150 mila. Queste, quindi, sarebbero alcune delle ragioni principali per cui, secondo i sostenitori, si dovrebbe votare No.
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