Nessun salto nel buio in Italia
Certo, l’Italia non è l’America. L’Europa tutta non è come gli States, ma esistono buone ragioni per pensare che l’eventuale vittoria del “no” al referendum non sia prodromico né di un collasso finanziario, né tanto meno di un’uscita dall’Eurozona. Resta il discorso spinoso sulle banche italiane, che avrebbero già adesso molti problemi a trovare investitori, figuriamoci con la caduta o l’indebolimento del governo Renzi.
Come farebbe MPS ad attuare un maxi-aumento da 5 miliardi e a cedere crediti deteriorati per quasi 28 miliardi? E come riuscirebbe Unicredit a ricapitalizzarsi per 13 miliardi e magari convertire bond subordinati in azioni per altri 5? E le altre banche con operazioni simili in corso? Il rischio c’è ed è elevato, ma può essere contenuto solo da una reazione politica composta e “all’italiana”.
Il nostro paese non ha una tradizione di salti nel buio, né di cambiamenti istituzionali e politici repentini, se non in momenti assai rari. La nostra classe politica, scadente per quanto possa essere, è almeno capace più di altre (si veda la Spagna) in un solo ambito: a restare abbarbicata al potere, impedendo che qualche “sprovveduto” da fuori glielo sottragga da sotto gli occhi. Siamo il paese di Niccolò Machiavelli, non di Oliver Cromwell. Caduto Renzi, se ne troverà un altro. E sarà anch’egli graditissimo ai mercati.