Regime forfettario 2023, tutte le ipotesi di uscita e permanenza dopo le novità

Una raccolta di tutte le ipotesi di uscita e permanenza nel regime forfettario dopo le novità della legge di bilancio 2023
2 anni fa
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Regime forfettario
Foto © Pixabay

La legge di bilancio 2023 (comma 54) ha ritoccato il regime forfettario. Lo ha ritoccato in meglio innalzando il limite annuo di ricavi/compensi da non superare per essere nel regime. Lo ha ritoccato anche in peggio, cambiando leggermente le regole di uscita.

In primis la manovra porta da 65.000 euro a 85.000 euro il limite di ricavi/compensi annui da rispettare per essere nel forfettario.

Tale limite, è da verificare con riferimento all’anno prima per chi è già in attività ed in previsione, invece, per chi inizia l’attività in corso di anno.

Esempio

  • Una partita IVA già aperta al 1° gennaio 2023, può essere forfettaria nel 2023 se nel 2022 ha incassato ricavi/compensi non superiore a 85.000 euro.
  • Un soggetto che apre partita IVA nel 2023, può essere forfettario se presume di rispettare tutti i requisiti previsti per essere in questo regime.

Ad ogni modo anche se si hanno i requisiti, occorre sempre verificare se è davvero conveniente essere regime forfettario.

Come cambia la regola per l’uscita dal regime

Come anticipato, la legge di bilancio 2023, ha anche modificato le regole di fuoriuscita dal regime forfettario.

La regola generale non è cambiata e prevede che si esce dal regime a partire dall’anno d’imposta successivo a quello in cui vengono meno i requisiti. Tuttavia, la manovra aggiunge che dal 2023 si esce immediatamente nel caso in cui si dovessero superare i 100.000 euro di ricavi/compensi.

Uscita dal regime forfettario dopo la manovra 2023

In attesa di qualche documento di prassi che metta nero su bianco le nuove regole, proviamo a dire tutte le ipotesi che potrebbero verificarsi dopo la novità, per chi è già in attività al 1° gennaio 2023. Nelle ipotesi che seguono si presuppone il possesso di tutti gli altri requisiti di legge per stare in questo regime.

Ipotesi 1

Ricavi/compensi incassati nel 2022 NON superiori a 85.000 euro, il contribuente nel 2023 può essere forfettario.

Ipotesi 2

Ricavi/compensi incassati nel 2022 superiori a 85.000 euro, il contribuente nel 2022 resta forfettario mentre esce dal periodo d’imposta 2023. Quindi, dal 1° gennaio 2023 deve agire nel regime ordinario e non è più forfettario.

Ipotesi 3

Ricavi/compensi incassati nel 2023 NON superiori a 85.000, il contribuente nel 2023 resta forfettario e resta forfettario anche nel 2024.

Ipotesi 4

Ricavi/compensi incassati nel 2023 superiori a 85.000 euro ma non a 100.000 euro, il contribuente nel 2023 resta forfettario mentre esce dal periodo d’imposta 2024.

Ipotesi 5

Ricavi/compensi incassati nel 2023 superiori a 100.000 euro, il contribuente esce dal regime forfettario già dal 2023.

Nel corso del 6° Forum nazionale dei Commercialisti ed Esperti contabili sulle novità della manovra di bilancio 2023, in riferimento a quest’ultima ipotesi l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’uscita dal forfettario non comporta ritenuta d’acconto retroattiva.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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