Regime forfettario 2025: si va verso il requisito dei 100.000 euro

Il regime forfettario si conferma nel 2025 con possibili novità che potrebbero allargare la platea degli ammessi.
1 ora fa
2 minuti di lettura
partita iva forfettario
Foto © Licenza Creative Commons

Il regime forfettario, una forma di tassazione agevolata rivolta ai titolari di partita IVA, si conferma anche per il 2025, ma con qualche possibile significativa modifica all’orizzonte.

Questo sistema, apprezzato per la sua semplicità e convenienza, rappresenta una scelta vantaggiosa per i professionisti e le piccole imprese che soddisfano specifici requisiti. La probabili modifiche attese, in fase di discussione con la manovra di bilancio 2025, potrebbero influire (positivamente) sulle condizioni di accesso.

Come funziona il regime forfettario attuale

Ad oggi, il regime forfettario prevede una flat tax del 5% per i primi cinque anni di attività, un’aliquota vantaggiosa pensata per incentivare le nuove iniziative imprenditoriali.

Dopo questo periodo, l’imposta sostitutiva si attesta al 15%, un livello che continua a risultare competitivo rispetto alla tassazione ordinaria.

Uno degli aspetti centrali del regime è il limite dei ricavi e dei compensi annui per potervi operare, attualmente fissato a 85.000 euro. Questo parametro determina l’accesso al regime e rappresenta un elemento cruciale nella pianificazione fiscale di molti professionisti e imprese individuali.

Trovi qui i requisiti attuali per essere in regime forfettario.

Verso una soglia ricavi più alta?

Una delle novità principali in discussione per il 2025 riguarderebbe proprio l’innalzamento del limite massimo di ricavi/compensi. Secondo le anticipazioni, starebbe ipotizzando un incremento della soglia a 100.000 euro. Questa modifica, se approvata, allargherebbe il numero di contribuenti idonei ad accedere al regime forfettario, permettendo a un maggior numero di professionisti e imprese di beneficiare di una tassazione semplificata.

L’aumento del tetto potrebbe avere implicazioni rilevanti anche per chi è già nel regime forfettario. In particolare, chi si trova attualmente vicino al limite degli 85.000 euro potrebbe evitare il passaggio al regime ordinario, mantenendo così i vantaggi fiscali e amministrativi offerti dal regime agevolato.

Vantaggi del regime di favore

Uno dei motivi principali che rendono il regime forfettario così popolare tra i titolari di partita IVA è la sua semplicità gestionale.

Non solo la flat tax rende prevedibile il carico fiscale, ma il regime prevede anche esenzioni significative, come la non applicazione dell’IVA nelle fatture. Questo aspetto semplifica la contabilità, riducendo i costi legati alla gestione fiscale.

Un altro vantaggio è rappresentato dall’esonero dagli obblighi di tenuta dei registri IVA e dalla semplificazione delle dichiarazioni. Per molti professionisti e piccole imprese, questi aspetti amministrativi costituiscono un risparmio di tempo e risorse, rendendo il regime forfettario una soluzione altamente appetibile.

Regime forfettario 2025: aspetti da monitorare

Nonostante l’entusiasmo per le possibili novità, ci sono ancora alcuni punti da chiarire. Le discussioni sulla Legge di Bilancio 2025 non sono concluse, e il testo definitivo potrebbe subire ulteriori modifiche. In particolare, sarà importante verificare se l’eventuale aumento del limite sarà accompagnato da nuovi requisiti o obblighi per i contribuenti.

Un’altra questione riguarda l’equilibrio tra l’ampliamento della platea dei beneficiari e il controllo della sostenibilità del sistema fiscale. L’eventuale aumento del limite dei ricavi potrebbe richiedere risorse aggiuntive per monitorare l’applicazione del regime e garantire il rispetto delle norme.

Riassumendo…

  • Confermato il regime forfettario per il 2025 con modifiche in discussione.
  • Flat tax al 5% per i primi cinque anni, poi 15%.
  • Possibile aumento del limite di ricavi da 85.000 a 100.000 euro.
  • Vantaggi: semplificazione fiscale, esenzione IVA, minori obblighi amministrativi.
  • Nuove soglie allargherebbero la platea ma richiedono maggiori controlli.
  • Monitorare le modifiche per pianificare strategie fiscali ottimali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.