In attesa di capire se l’obbligo per i forfettari di emettere la fattura elettronica diventerà realtà dal 2022, ricordiamo, invece, quali sono i casi in cui ad oggi ciò è già previsto per questa categoria di partite IVA.
Il regime forfettario è un regime fiscale di favore per quei contribuenti che rispettano determinati requisiti. Chi agisce in questo regime (ed anche in quello di vantaggio) gode di una serie di semplificazioni fiscali.
Bonus fatture elettroniche dei forfettari: il regime premiale
Tra le semplificazioni fiscali previste per i forfettari rientra l’esonero dall’obbligo di emissione della fattura elettronica.
Un solo caso è previsto dal legislatore in cui anche chi è forfettario deve obbligatoriamente emettere, ad oggi, la fattura in formato elettronico. Si tratta delle fatture da emettere verso la Pubblica Amministrazione.
Si pensi, ad esempio, ad un consulente informatico con partita IVA in forfettario. Questi, per le consulenze rese a privati può emettere fattura cartacea o elettronica (a sua discrezionalità) mentre per le consulenze rese, ad esempio, ad un Comune deve obbligatoriamente emettere fattura elettronica.
Il bonus premiale per i forfettari
C’è però da considerare un aspetto fondamentale. Infatti, anche se non c’è obbligo di fattura elettronica per i forfettari, la scelta di emettere tutte le fatture in formato elettronico può comportare un importante vantaggio in termini di eventuali accertamenti da parte del fisco.
La legge di bilancio 2020, infatti, ha stabilito che, al fine di incentivare l’utilizzo della fattura digitale, per i contribuenti che sia avvalgono del regime forfettario e che hanno un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche, il termine di decadenza per la notificazione degli avvisi di accertamento è ridotto di 1 anno ovvero a 4 anni (rispetto ai vigenti anni).
E’ sufficiente una sola fattura cartacea a non far scattare il premio.
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