Il contratto di comodato è un accordo giuridico ampiamente utilizzato, soprattutto in ambito familiare, che permette a una parte di concedere l’uso gratuito di un bene mobile o immobile a un’altra parte per un periodo o un uso determinato. Questo tipo di contratto è regolamentato dall’articolo 1803 del codice civile. Che lo definisce come un accordo in cui una parte consegna a un’altra un bene affinché quest’ultima lo utilizzi per un tempo o un uso specifico. Con l’obbligo, però, di restituire lo stesso bene ricevuto.
L’obbligo principale del comodatario è quello di restituire il bene al termine del periodo stabilito o al termine dell’uso previsto.
Ambiti di applicazione del comodato
Come anticipato, il comodato d’uso è molto diffuso nelle relazioni familiari. Un esempio comune è quello di un genitore che concede al figlio l’uso gratuito di una casa di proprietà, permettendogli di risiedervi senza dover pagare un affitto mensile. Questa forma di comodato è vantaggiosa per entrambe le parti: il genitore può garantire al figlio una sistemazione stabile, mentre il figlio può risparmiare sui costi abitativi.
In alcuni casi, è necessario procedere alla registrazione del contratto di comodato presso l’Agenzia delle Entrate. La registrazione può essere obbligatoria per motivi legali o può essere necessaria per usufruire di agevolazioni fiscali, come nel caso dello sconto sull’IMU per i contratti di comodato tra genitori e figli.
Registrazione comodato: procedura online
La registrazione del contratto di comodato può essere effettuata comodamente da casa utilizzando il servizio online RAP (Registrazione Atti Privati), disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per avviare la procedura, è sufficiente cercare il servizio “atti” nell’apposito campo di ricerca del sito. Dopo aver inserito tutte le informazioni richieste (tipologia di contratto, dati delle parti coinvolte e dettagli del bene immobile oggetto del contratto), il sistema calcolerà automaticamente le imposte dovute (imposta di registro e/o bollo).
È importante che l’atto da registrare sia allegato in un formato leggibile tramite procedure automatizzate, preferibilmente in formato elettronico, evitando quindi la scrittura a mano.
La registrazione in ufficio del comodato
Nel caso in cui non si disponga delle credenziali per accedere all’area riservata del sito (SPID, CIE o CNS), è possibile registrare il contratto di comodato prenotando un appuntamento presso un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso, è necessario presentarsi con i seguenti documenti:
- originali del Contratto: Almeno due originali del contratto, oppure un originale e una copia certificata conforme all’originale dall’ufficio;
- modello RAP (Registrazione atti privati): Compilato e firmato, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
- marche da Bollo: Contrassegni telematici con data non successiva a quella della stipula del contratto. L’importo del bollo è di 16 euro ogni quattro facciate scritte o, comunque, ogni 100 righe;
- ricevuta di Pagamento dell’Imposta di Registro: La ricevuta del pagamento effettuato tramite Modello F24 ordinario. Poiché tra il pagamento e la sua visualizzazione possono trascorrere alcuni giorni, è consigliabile portare con sé la quietanza.
Riassumendo…
- Il comodato d’uso è un contratto gratuito per l’uso temporaneo di beni.
- Molto diffuso in ambito familiare, permette l’uso gratuito di case tra genitori e figli.
- La registrazione del contratto è necessaria per agevolazioni fiscali e obblighi legali.
- La registrazione online tramite il servizio RAP dell’Agenzia delle Entrate è conveniente.
- Documenti necessari per la registrazione in ufficio includono contratto originale, modello RAP e marche da bollo.