Registrazione locazione, ecco i codici da usare nel modello RLI

Ecco i codici da utilizzare nel modello RLI per la registrazione dei contratti di locazione
10 anni fa
1 minuto di lettura

Ecco i codici da indicare nel modello RLI per la registrazione dei contratti di locazione immobiliare.

 Modello RLI registrazione locazione

In vigore da quest’anno un nuovo modello per la registrazione delle locazioni Immobili, il modello RLI, serve per richiedere agli uffici dell’Agenzia delle Entrate la registrazione dei contratti di locazione e affitto di immobili e comunicarne eventuali proroghe, cessioni o risoluzioni.  Il modello RLI può essere utilizzato anche per esercitare l’opzione e la revoca della cedolare secca e per comunicare i dati catastali dell’immobile oggetto di locazione o affitto.

Nel modello, quindi, confluiscono tutti gli adempimenti fiscali legati alla registrazione dei contratti di locazione e affitto immobiliare, che prima erano inglobati all’interno del modello “69”. Per maggiori dettagli si rinvia a: Locazione, ecco il modello RLI e istruzioni Registrazione locazione, ecco il nuovo modello RLI

 RLI: codici per i contratti di locazione

Bisogna però prestare particolare attenzione quando si compila il modello ad indicare dei codici che stanno ad identificare il tipo di contratto che si intende registrare.   Questi codici sono:

  • L1 Locazione di immobile ad uso abitativo %
  • L2 Locazione agevolata di immobile ad uso abitativo
  • L3 Locazione di immobile a uso abitativo (contratto assoggettato ad IVA
  • L4 Locazione finanziaria di immobile a uso abitativo
  • S1 Locazione di immobile a uso diverso dall’abitativo
  • S2 Locazione di immobile strumentale con locatore soggetto ad IVA
  • S3 Locazione finanziaria di immobile a uso diverso dall’abitativo
  • T1 Affitto di fondo rustico
  • T2 Affitto di fondo rustico agevolato
  • T3 Affitto di terreni ed aree non edificabili, cave e torbiere
  • T4 Affitto di terreni edificabili o non edificabili destinati a parcheggio (contratto assoggettato ad IVA)

  A titolo di esempio nella categoria L1 rientrano le seguenti tipologie di contratti di locazione di immobile ad uso abitativo: • a canone libero, durata 4 anni + 4 (stipulati ai sensi dell’art. 2, c. 1 della legge 431/98) • a canone concordato, durata 3 anni + 2 (stipulati ai sensi dell’art. 2, c. 3 della legge 431/98) • di natura transitoria, durata massima 18 mesi (stipulati ai sensi dell’art. 5, c. 1 della legge 431/98) • di natura transitoria per studenti universitari (stipulati ai sensi dell’art. 5, cc. 2 e 3 della legge 431/98) • di durata non superiore a 30 giorni, soggetti a registrazione in caso d’uso (tariffa parte II, art. 2 bis, del DPR 131/86).

Nel codice L2 invece rientrano i contratti a canone concordato, durata 3 anni + 2 e i contratti di natura transitoria per studenti universitari, aventi ad oggetto immobili ubicati in comuni ad alta densità abitativa. L’indicazione di questi codici è necessaria per la registrazione dei contratti di locazione.

Bogdan Bultrini

Il 6 Giugno del 2000 fonda il quotidiano online InvestireOggi.it di cui cura la progettazione e l'aspetto grafico, coopera alle strategie editoriali assieme al team di caporedazione, e amministra il Forum. E' iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Roma.
Dopo una laurea conseguita in Ingegneria Elettronica presso La Sapienza di Roma, entra in IBM dove vi rimane per 6 anni e mezzo, affiancandovi sin dal 1999 l'attività di ricercatore ed esperto negli ambiti SEO, software CMS, software per communities e tecnologie web.
Appassionato di User Experience, fidelizzazione e psicologia degli utenti, si dedica allo studio delle statistiche di siti web e alla ricerca delle soluzioni per l'incremento del traffico.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Detrazioni 730, spese sanitarie e di istruzione nelle FAQ dell’Agenzia delle entrate

Articolo seguente

Bond Poste Vita: a ruba la prima emissione da 750 milioni