Come sarà l’estate 2021 tra mascherine, distanze e spostamenti? Dopo mesi di lockdown e regole restrittive, dalla fine di aprile, l’Italia ha iniziato le sue riaperture ripristinando le zone gialle e riaprendo ristoranti e locali anche a cena ma solo con tavoli all’aperto. Resta ancora da risolvere il nodo coprifuoco. Si attende infatti un monitoraggio entro la prossima settimana che dovrebbe analizzare la situazione e valutare se posticipare il coprifuoco o toglierlo direttamente da metà maggio.
Quali regole per la prossima estate 2021?
Nel frattempo si iniziano a delineare le regole per l’estate 2021.
Per poter avere una stagione estiva serena, l’indice Rt deve rimanere al di sotto di 1 e l’incidenza dei casi per 100mila abitanti deve essere intorno a 50. Ovviamente sarà necessario ridurre la pressione sanitaria negli ospedali. Nonostante il miglioramento netto che si sta notando nell’ultima settimana, infatti, la pressione è ancora alta e il numero di contagi giornaliero importante.
Attualmente, infatti, la maggior parte delle regioni italiane sono in zona gialla, tranne la Valle D’Aosta che si trova in zona rossa e Sardegna, Sicilia, Basilicata, Calabria e Puglia in zona arancione. Come ha spiegato Silvio Brusaferro durante un’intervista a La Stampa:
“Prima di tutto occorre mantenere l’Rt sotto la soglia di sicurezza di 1. Poi ridurre ancora la pressione sui servizi sanitari e avvicinarsi a quella soglia dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti che consente di riprendere un sistematico tracciamento dei casi.
Fino a che non avremo gran parte della popolazione vaccinata servono prudenza e progressività”.
La paura di un nuovo lockdown
Secondo Fabio Ciciliano, componente del Comitato tecnico scientifico, invece, le prossime vacanze saranno certamente più tranquille ma sarà fondamentale continuare ad usare le precauzioni e non esclude neppure un nuovo lockdown a fine maggio qualora le regole non vengano rispettate. Solo dalla prossima settimana infatti si inizieranno a vedere gli effetti delle riaperture e senza dei comportamenti responsabili è facile immaginare a delle nuove chiusure, anche se ad oggi l’ipotesi appare molto lontana.
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