Rekeep: bond high yield in difficoltà dopo condanna Consiglio di Stato

Le obbligazioni high yield 9% 2022 (XS1642816554) emese da Rekeep rendono il 26% a scadenza. Ma i conti del gruppo sono a posto
6 anni fa
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Duro colpo per le obbligazioni high yield di Rekeep (ex Manutencoop Facility Management S.p.A) dopo la sentenza di condanna del Consiglio di Stato dello scorso 27 dicembre 2018 e resa nota solo ieri dalla società. Ala borsa del Lussemburgo i bond CMF 9% 2022 sono scivolati sotto quota 70 per un rendimento a scadenza del 26% circa.

In un comunicato Rekeep spiega che il Consiglio di Stato ha sentenziato l’interdizione di Rekeep s.p.a. dalla partecipazione a gare pubbliche per un periodo di 6 mesi a far data dall’annotazione, da parte di ANAC, nel casellario informatico degli operatori economici dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.

il Provvedi mento ANAC concludeva un procedimento avviato nel novembre 2016 a seguito di una segnalazione da parte dell’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon di Napoli. In particolare veniva contestata alla Società l’omissione, nella documentazione amministrativa  richiesta nell’ambito di una gara bandita nel 2013, di una dichiarazione relativa all’assenza di precedenti penali a carico di uno dei procuratori della Società.

Rekeep: bond 9% 2022 rendono il 26%

Benchè la sentenza comporti una multa di 10 mila euro e l’interdizione per 6 mesi dal partecipare a gare pubbliche, il Provvedimento non avrebbe effetti né sulla possibilità di Rekeep S.p.A. di partecipare a gare bandite da privati, né sull’esecuzione dei contratti in portafoglio. In ogni caso – conclude Rekeep – la sentenza è stata appellata alla Corte di Cassazione lo scorso 9 gennaio e pertanto gli effetti rimangono sospesi fino a giudizio definitivo.

Il mercato non l’ha però presa bene – osservano gli analisti – e ogni qualvolta che una società incappa, a torto o a ragione, in grane giudiziarie, gli strumenti finanziari quotati ne soffrono. Così, i bond high senior secured 9% 2022 (Isin XS1642816554), già da tempo sotto pressione, sono franati ieri sotto quota 70 alla Borsa del Lussemburgo toccando intraday un minimo di 66 per poi risalire.

L’obbligazione (rating B2 per Moody’s) risente anche del difficile momento del comparto bond high yield – spiega un analista – giacchè i conti della società emiliana di servizi, una delle più grandi in Italia con oltre 17 mila dipendenti, al 30 settembre 2018 non erano affatto male: ricavi in aumento del 3,4% a 665 milioni, Ebitda stabile a quota 74,2 milioni, utile netto di 10,5 milioni e nuove commesse e aggiudicazioni in crescita del 111%.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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