Prezzi giù e rendimenti giù per i bond del Perù. La scorsa settimana, il cambio contro il dollaro è precipitato ai nuovi minimi storici dopo che il neo-presidente Pedro Castillo ha nominato il marxista Guido Bellido come premier. Questi considera Cuba una democrazia e vede nel regime castrista un modello. Tuttavia, nella giornata di venerdì ha nominato Pedro Francke ministro delle Finanze. L’uomo è gradito ai mercati per avere espresso l’intenzione di perseguire una politica fiscale solida, contrastando i propositi di espropri del nuovo capo dello stato e dichiarandosi a favore dell’inflation targeting per la banca centrale.
La nomina di Francke ha parzialmente rassicurato i mercati, i quali confidano che Castillo non sarà in grado di portare avanti un’agenda autenticamente comunista per via della mancata maggioranza al Congresso. Ma i rendimenti dei bond sono nettamente risaliti quest’anno. Il titolo in dollari con scadenza gennaio 2031 e cedola 2,783% (ISIN: US715638DF60) offriva ieri un rendimento del 2,65%. Il Treasury di pari durata rendeva meno dell’1,20%. All’inizio di quest’anno, lo stesso offriva l’1,64% contro poco più dello 0,90% della scadenza americana.
Rendimenti dei bond in volata con Castillo
Guardando a questi dati, scopriamo che i rendimenti dei bond in dollari a 10 anni del Perù siano aumentati di 100 punti base e nel frattempo stanno offrendo un premio doppio sui Treasuries a 145-150 punti. Del resto, il decennale ha perso più dell’8%. Male anche la scadenza a 100 anni, sempre in dollari. Apriva il 2021, a poche settimane dalla sua emissione, sostanzialmente alla pari. Ieri, quotava poco più di 85 centesimi. Il suo rendimento è salito in area 3,85%. Resta basso nel confronto internazionale sui mercati emergenti, ma pur sempre in rialzo di una sessantina di punti in pochi mesi.
I primi passi di Castillo saranno determinanti per il “mood” tra gli investitori. E l’incertezza regna sovrana, tra un premier e una presidenza comunista e un ministro delle Finanze moderato.