Meno conveniente investire in Bund
E’ proprio questo il punto di domanda: quando e in che misura i prezzi dei Bund caleranno e i rendimenti saliranno? La risposta ha molto a che fare con la BCE di Mario Draghi, che continuerà ad acquistare titoli di stato dell’Eurozona, esclusi quelli greci, fino alla fine dell’anno. Poiché la Germania registra un avanzo fiscale di circa l’1% del pil, emetterà quest’anno meno titoli del debito rispetto a quanti ne arriveranno in scadenza.
Tuttavia, il canale privato potrebbe trovare meno conveniente con il passare dei mesi puntare sui titoli tedeschi. In primis, perché un’inflazione prossima al 2% giustifica ancora meno che in passato l’acquisto di un titolo con un rendimento decennale di circa 6 volte più basso. A conti fatto, significherebbe rimetterci ogni anno e per dieci anni circa l’1,5%, quasi un sesto dell’intero investimento da qui alla scadenza. Inaccettabile. (Leggi anche: Effetto Trump, inflazione attesa accelera e trascina in basso i bond)
Montano le tensioni geo-politiche
Come dicevamo, però, quando i tempi sono imperscrutabili e le tensioni montano, i beni-rifugio diventano appetibili. Investire nei Bund potrebbe ancora rivelarsi interessanti nei prossimi mesi, essendo l’Eurozona alle prese con le elezioni in Olanda, Francia, Germania e dovendo la UE negoziare la Brexit dalla prossima primavera, con esiti che non siamo ancora in grado di immaginare del tutto.
I movimenti euro-scettici dovrebbero registrare un exploit proprio nei tre suddetti stati, ma quasi certamente non arriveranno al governo né a Berlino, né a Parigi, dove la candidata alle presidenziali Marine Le Pen dovrebbe soccombere contro il conservatore François Fillon; almeno, così dicono i sondaggi.