Vanno giù nella mattinata di oggi i rendimenti europei, all’indomani dal mantenimento dei tassi di interesse invariati da parte della Federal Reserve. Stamane, è riunito il board della Banca Centrale Europea (BCE) e gli analisti scommettono insieme al mercato sull’annuncio di un quinto taglio dello 0,25%. Il tasso sui depositi bancari scenderebbe al 2,75%. Era al 4% fino ai primi di giugno dello scorso anno. Il BTp a 10 anni offre al momento il 3,61%, esibendo un calo dello 0,05%. Il Bund di pari durata rende il 2,52%, anch’esso lo 0,05% in meno rispetto a ieri. Infatti, lo spread BTp-Bund rimane invariato intorno ai 108 punti base.
Rallentamento economico peggiore delle attese
Il calo dei rendimenti europei si deve anche al rallentamento economico rivelato dalla pubblicazione dei dati Eurostat pocanzi. Il Pil nell’area è rimasto stazionario nel quarto trimestre dopo il +0,4% registrato nel terzo.
Nel dettaglio, è sceso dello 0,1% in Francia (da +0,4%) e dello 0,2% in Germania (da +0,1%), rimanendo invariato in Italia (come nel terzo). In tutti i tre principali Paesi i dati sono risultati inferiori alle stime.
Un rallentamento economico peggiore delle attese accresce le probabilità che la BCE continui a tagliare i tassi a ritmi sostenuti. E già qualcosa la si capirà verosimilmente nel pomeriggio, quando il governatore Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa post-board. I toni sinora sono stati all’insegna della cautela, a causa dell’elevata incertezza relativa alle politiche della nuova amministrazione americana. Ma i primi passi del presidente Donald Trump non appaiono così minacciosi come paventati in campagna elettorale. Resta lo spettro dei dazi, ma subordinati all’esito di trattative tra Stati Uniti ed Europa.
Rendimenti europei risaliti da dicembre
I rendimenti europei sono risaliti nelle ultime settimane, compreso il tratto a breve della curva dei tassi, quello direttamente influenzato dalle decisioni della banca centrale. I titoli tedeschi a 2 anni offrono attualmente il 2,22%, intravedendo nell’immediato un nuovo taglio dei tassi dello 0,25%, oltre a quello di oggi.
Ma erano sotto l’1,90% agli inizi di dicembre. Un recupero di un terzo di punto percentuale, che sconta una politica monetaria nel complesso meno espansiva di quanto atteso soltanto meno di due mesi fa.