Tokyo cambia direzione. Dopo il crollo della borsa di ieri (-12,40%), oggi l’indice Nikkei-225 è rimbalzato del 10,23%, pur restando sotto i livelli di venerdì scorso. E se il mercato azionario ha recuperato gran parte delle drammatiche perdite di lunedì, quello obbligazionario ha fatto il contrario. I rendimenti giapponesi sono in forte rialzo lungo la curva delle scadenze. La scadenza a 10 anni, che era scesa fino allo 0,75% e riportandosi ai livelli minimi di aprile, quest’oggi è risalita fin sopra lo 0,90%. Il ventennale ha segnato +0,17% e il trentennale +0,19% al 2,10%.
Rimbalzo dello yen
C’è stata un’asta nelle scorse ore per l’emissione di una nuova tranche del bond a 10 anni. Non è andata benissimo. La domanda è stata relativamente debole, esitando un rendimento dello 0,885% e una distanza tra prezzo massimo e minimo di 0,50 punti. Era stata di appena 0,02 punti all’asta precedente. Il rialzo dei rendimenti giapponesi può considerarsi una buona notizia. Il loro crollo di ieri era stato alimentato dalla paura degli investitori, corsi a ripararsi nei “safe asset“.
Intanto, lo yen continua a rafforzarsi contro il dollaro. Il cambio è sceso sotto 145, ai minimi dell’anno, cioè la valuta nipponica si è apprezzata contro il biglietto verde ai massimi da sette mesi. C’è senza dubbio l’intervento della Banca del Giappone a manovrare i tassi di cambio sul mercato forex. Ad ogni modo, anche la risalita dei rendimenti giapponesi sta attirando i capitali domestici. Fino alla fine del 2022, il bond a 10 anni non poteva offrire più dello 0,25% per imposizione dell’istituto. La soglia è stata raddoppiata due volte fino all’attuale limite tollerato dell’1%. C’è la sensazione che sarà nei fatti abbandonata nei prossimi mesi, al fine di attirare capitali dall’estero e rafforzare il cambio contro l’inflazione.
Rendimenti giapponesi bassi e ugualmente allettanti
La Banca del Giappone ha alzato i tassi di interesse allo 0,25%, un livello decisamente inferiore a quello delle altre grandi economie mondiali.