I titoli di stato offrono da mesi rendimenti nettamente superiori rispetto alla fine del 2021 o agli stessi inizi del 2022. E’ l’effetto della risalita dell’inflazione, che presso tutte le economie avanzate ha registrato tassi ai massimi da diversi decenni a questa parte. Se dovessimo considerare gli ultimi dati disponibili per il mese di dicembre, arriveremmo alla conclusione paradossale che i rendimenti reali dei BTp siano oggi più bassi di quelli offerti dai Bund. In effetti, il decennale tedesco attualmente viaggia in area 2,20 a fronte di un’inflazione tedesca all’8,6%.
Sarebbe un paradosso, in quanto sappiamo tutti che i rendimenti tedeschi siano nominalmente più bassi grazie ai più alti rating sovrani di cui gode la Germania. Infatti, le cose stanno diversamente di quanto lascino intendere le cifre di cui sopra. Il mercato non sconta livelli d’inflazione così alti per il medio-lungo periodo. Anzi, pressappoco stima che l’inflazione negli anni tenderà al target BCE del 2%. Da cosa deriviamo questa constatazione? E in cosa si traduce sul piano dei rendimenti reali paese per paese?
Rendimenti reali paese per paese
Partiamo dagli Stati Uniti, dove il T-bond a 10 anni rendeva ieri il 3,54% contro l’1,26% della sua versione indicizzata all’inflazione. Dunque, quest’ultimo sarebbe il rendimento reale, mentre l’inflazione media annua attesa da qui al 2033 sfiora il 2,30%. In Germania, il Bundei aprile 2033 e cedola 0,10% offre appena lo 0,08%. Questi è il bond indicizzato all’inflazione nell’Area Euro. Come dicevamo, il Bund con cedola fissa sta intorno al 2,20%. Ciò equivale ad affermare che l’inflazione attesa per l’Area Euro in Germania sia di circa il 2,13% per il prossimo decennio.
Anche la Spagna ha titoli di stato indicizzati all’inflazione dell’Area Euro e i cui rendimenti sfiorano l’1,20%.
Ancora una volta, sono proprio i nostri titoli di stato ad offrire i rendimenti reali più alti. Ed è normale che sia così, dato che ai BTp sono assegnati i rating più bassi dei mercati avanzati, fatta eccezione per la Grecia. Da notare, poi, come ovviamente i tassi d’inflazione attesi nei vari paesi dell’Area Euro siano molto simili, quasi identici tra loro. Per l’inflazione italiana abbiamo il BTp Italia 2030 come scadenza più longeva. Esso ci esitava ieri un rendimento dell’1,90% reale, corrispondente a una stima da qui ai prossimi quasi 7 anni e mezzo del 2,10%.