Salgono ai massimi da 15 mesi esatti e registrano il maggiore incremento giornaliero dal 1997. I rendimenti tedeschi stanno letteralmente esplodendo sul mercato obbligazionario e trascinano con sé quelli degli altri stati. Il Bund a 10 anni è schizzato dal 2,48% al 2,68% nella mattinata di oggi. Un collasso dei prezzi che si spiega con il “bazooka” annunciato da Friedrich Merz per cercare sia di ravvivare l’economia in Germania, sia di renderne possibile il riarmo. Mentre il cancelliere in pectore tratta con i rivali socialdemocratici sul programma della Grosse Koalition in vista, trapelano indiscrezioni forti in merito alla politica fiscale. Berlino abbandonerà il pareggio di bilancio per spendere di più in deficit.
E pazienza se esiste una regola costituzionale che lo impedisce. La si cambia.
Germania molla freno al debito
Proprio su questo punto emerge l’intenzione di far votare la riforma dal Bundestag uscente, visto che il prossimo non sarebbe in grado di approvarla con i due terzi dei voti richiesti. Per motivi in parte diversi, AfD e Linke disporrebbero dei seggi sufficienti per impedire la rivisitazione del “Schuldenbremse”, il freno al debito voluto dal centro-destra di Angela Merkel nel 2009. Esso limita il deficit annuale allo 0,35% del Pil. Invece, Merz vuole che la Germania spenda e anche tanto. Sarebbero 500 miliardi in 10 anni i maggiori investimenti in infrastrutture e quasi altrettanti per le spese militari. In tutto, 1.000 miliardi di aumento del debito pubblico.
Ecco perché i rendimenti tedeschi stanno salendo con velocità impensabile fino a poche sedute fa. Ci sarà un maggiore ricorso alle emissioni di Bund nei prossimi anni, che il mercato già sconta.
La Bundesbank ha dal canto suo lanciato una propria proposta: deficit massimo all’1,4% del Pil se la Germania rispetterà il tetto al debito del 60%; allo 0,9% nel caso contrario. L’ultimo dato disponibile ufficialmente è riferito alla fine del 2023, quando il debito risultò al 62,9%. A causa dell’assenza di crescita e di un deficit prossimo al 3%, probabile che nel 2024 sia risalito, pur restando nettamente il più basso tra le economie del G7.
Rendimenti tedeschi segnale negativo per Bund
Il boom dei rendimenti tedeschi non è un buon affare per gli altri mercati. Sebbene lo spread BTp-Bund sia sceso oggi sotto i 110 punti base, i rendimenti italiani in valore assoluto sono volati al 3,70%. E le distanze tra i rendimenti tedeschi e l’IRS si ampliano a sfavore dei primi. Mentre scriviamo, il tasso “mid-swap” a 10 anni è dello 0,16% inferiore al Bund decennale. Un anno fa, a titolo di confronto, risultava di oltre lo 0,40% più alto e questa è stata la situazione dal 2007 in avanti fino a pochi giorni fa. Un fatto che segnala per i bond sovrani emessi dalla Germania una parziale perdita dello status di “safe asset“ impermeabili alle condizioni macro.